Rambo III

Creato il 11 marzo 2012 da Misterjamesford
Regia: Peter MacDonaldOrigine: UsaAnno: 1988Durata: 102'
La trama (con parole mie): Rambo, ormai lontano dal mondo occidentale, passa il tempo nei dintorni di Bangkok ospitato da una comunità di monaci per i quali svolge lavori manuali tenendosi come attività extra il combattimento clandestino.Rintracciato dal Colonnello Trautman, suo vecchio istruttore e comandante in Vietnam, verrà invitato a partecipare ad una missione in Afghanistan volta a liberare il paese dalle truppe sovietiche: da principio John rifiuterà, ma quando lo stesso Trautman cadrà in mano ai russi, il Nostro sarà immediatamente pronto a partire per scatenare un altro dei suoi memorabili conflitti.A farne le spese, ovviamente, saranno tutti i suoi avversari.

Ormai è ufficiale: ho completamente, pienamente, inesorabilmente rivalutato Rambo e la sua saga come trash di culto assoluto.Nonostante la tamarraggine che ormai mi contraddistingue, ammetto infatti che all'appello fordiano mancavano ancora le ultime due pellicole dedicate al reduce più famoso della settima arte - o almeno della settima meno artistica -: riscoprire questa terza è stato un vero e proprio tripudio in salsa eighties condita da guerra fredda, russi malvagi fatti fuori a dozzine, scenari politici d'altri tempi, inquadrature e scelte "artistiche" completamente al servizio dell'ego stalloniano nonchè una certa ironia di fondo e riflessioni che allora sarebbero state inutili ed ora divengono addirittura profetiche.Passata, infatti, una prima parte che è un vero e proprio inno del trash dalla bruttezza inenarrabile e proprio per questo immediatamente giunta al livello dei maggiori cult del genere - le prime inquadrature di Sly che si prepara al combattimento clandestino con il montaggio alternato rispetto all'arrivo di Trautman sono da antologia della serie b cinematografica, andatevi a rivedere la sequenza -, si parte con una vera e propria epopea che all'epoca poteva considerarsi il classico action d'avventura con incasso certo al botteghino e schiere di fan in delirio che ora diviene uno specchio distorto di quello che, soprattutto nel nuovo millennio, è stata la Storia: vedere, infatti, Rambo ascoltare e prendere parte alla lotta per la libertà dei mujaheddin contro i russi invasori è praticamente un paradosso, considerate le vicende che hanno visto gli States passare dall'essere fornitori d'armi dei ribelli locali nel corso della Guerra Fredda ad avviare le campagne che hanno segnato una lotta senza quartiere contro gli stessi prima e soprattutto dopo l'undici settembre.A volte è davvero curioso quanto un film di bassa lega e prospettive come questo possa, pur se involontariamente, diventare una cartina tornasole per un ben preciso periodo storico, arrivando all'essere addirittura oltre il tempo - come nella spiegazione della conformazione del territorio oltre il confine pakistano, tutto grotte da sfruttare per i combattimenti, o nell'elogio del popolo afghano dipinto come un manipolo di uomini e donne incapaci di arrendersi e pronti a lottare fino alla morte contro qualsiasi invasore - e stimolare pensieri che, di sicuro, sono ben lontani dalla filosofia tutta esplosioni e buoni contro cattivi di Rambo.Un Rambo come al solito in grande spolvero, che dopo aver sperimentato la spalla femminile nel secondo capitolo passa a quella del bambino - cui verrà infine regalato proprio il portafortuna che fu della sua bella - neanche fosse Indiana Jones, che da solo si introduce in un forte russo impenetrabile per liberare il suo vecchio comandante ovviamente riuscendo nell'impresa spedendo all'altro mondo un numero indefinito di soldati sovietici, in grado di superare perfino il momento mitico dell'autosuturazione cauterizzando una ferita - dopo aver estratto con le dita il corpo estraneo dal fianco - con la polvere da sparo. Una vera bomba.Il tutto senza contare un paio di momenti addirittura ironici del personaggio, che ormai pare avere definitivamente lasciato alle spalle il charachter "serio" del primo capitolo per diventare un eroe action in tutto e per tutto, regalando al pubblico anche una battuta finale degna delle chiusure dei film precedenti, nonchè richiamo al suo progressivo "ammorbidimento" legato alla vecchiaia, curioso soprattutto se constatato dopo l'ennesimo massacro compiuto da questa macchina da guerra su gambe.Un film d'altri tempi nella migliore tradizione possibile del suo genere, divertente, fracassone e scandalosamente brutto, tanto brutto da essere irresistibile."Rambo is a pussy!", dichiarava Sly in Tango&Cash.Sarà pure così, ma io vorrei sempre averlo dalla mia parte della barricata.
MrFord
"Fate will take control of your heart and your soulit'll never let you godon't you know the feelings are real that you show?
I'll never let you go."Bill Medley - "It is our destiny"- 

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