«Johann Sebastian Bach: fin dai primi anni della mia infanzia la sua musica e la mia vita si sono intrecciate in una danza che mi ha trascinato lontano dalla mia patria, in luoghi dove non immaginavo affatto di giungere. Iran, Italia, Germania…»
Avete mai letto un libro ascoltando la musica a cui le pagine che intanto scorrono sembrano appartenere? Rendere magica una lettura già di per sé intensa, percependo e sentendo ogni parola attraverso le note che si ascoltano, è quello che accade leggendo l’autobiografia di Ramin Bahrami, Come Bach mi ha salvato la vita (Mondadori) ed ascoltando il suo ultimo cd Johann Sebastian Bach Inventions & Sinfonias (Decca): parole e note si intersecano in un legame definitivo ed unico con il grande compositore tedesco.
Procedendo con questo esercizio e abbinando i vari brani del cd ai capitoli del libro, viaggiamo con Ramin Bahrami alla scoperta dei luoghi della sua vita e della sua musica. Tutto ha inizio in Iran, dove l’autore è nato e cresciuto: «Non pensate all’Iran solo come a un luogo desertico, arso da un sole cocente e rinfrescato qua e là da rare oasi, in cui candidi minareti e cupole di moschee si slanciano verso un cielo terso di un celeste quasi surreale. O a un paese di esotici palazzi in cui vivono ricchi sultani circondati da harem di mogli velate e insidiati da quotidiane congiure; di concitati bazar, di mercati caotici dove gli articoli più lussuosi e pregiati sono contrattati fino allo sfinimento e a ogni passo bisogna guardarsi le spalle per non essere rapiti o derubati…Certo, tutto questo nel mio paese c’è stato e c’è, ma ci sono anche foreste rigogliose simili a quelle europee, nonché vette innevate e imponenti catene montuose, che nulla hanno da invidiare alle Alpi o ai Pirenei». Ripercorrendo la sua infanzia e ricordando le villeggiature di famiglia nel Mar Caspio di cui ricorda il clima idilliaco, Bahrami scrive: «Un clima in cui era davvero forte in me la sensazione di
Ramin Bahrami oggi tiene concerti in tutto il mondo e la sua discografia si incentra soprattutto sulle opere di Bach della cui universalità scrive: «La musica di Bach rappresenta il mio mondo ideale, dove le realtà più diverse convivono in armonia, dove l’Oriente e l’Occidente si amano e si divertono insieme, dove il nero fa l’amore con il bianco, dove il tedesco si innamora del ritmo siciliano, dove tutto è al servizio della perfezione e della bellezza.[…] Nelle sue note io ho ritrovato la mia patria perduta, i miei effetti più dolorosamente scomparsi. […] La sua linea armonica non conosce confini terreni, la sua musica partendo dalla Germania, passa per la Turchia, l’Italia, la Spagna, la Francia, l’Inghilterra fino a toccare i paesi nordici».
Le citazioni sono tratte dal volume di Ramin Bahrami, Come Bach mi ha salvato la vita (Mondadori).
La foto dell’articolo è stata realizzata a Cremona durante il Festival Le Corde dell’Anima a cui Ramin Bahrami ha partecipato. Anche quest’anno «Letteratura e musica si incontrano a Cremona», un appuntamento imperdibile in cui parole e note si intrecciano armoniosamente.
Le date del Festival sono 30-31 maggio / 1 giugno; per maggiori informazioni potete consultare il sito: www.lecordedellanima.it