aka Berlin Undead aka Siege of the Dead
Germania/Austria 2011
cast: Michael Fuith - Theo Trebs - Anka Graczyk - Sebastian Achilles - Emily Cox - Melanie Berke
regia: Marvin Kren
soggetto e sceneggiatura: Marvin Kren - Benjamin Hessler
musica: “Lacrimosa” in Do minore di W.A. Mozart Direttore d’Orchestra: Myung-Whun Chung - “Das Glück is a Vogel” di Stefan Will
durata: 63 min
INEDITO
Gabi (Anka Graczyk) è infatti il suo amore perduto, la presunta donna della sua vita che, una volta trasferitasi in un nuovo appartamento lo ha lasciato con la baggianata della “pausa di riflessione” intenzionata a rifarsi una vita. Ma Michael stavolta non ci sta e non ha intenzione di ingoiare il solito boccone amaro con rassegnazione e con la scusa di restituirle le chiavi di casa parte da una cittadina viennese alla volta di Berlino, intenzionato a riconquistare la donna, costi quel che costi. Arrivato a casa di Gabi però, non trova la ex, uscita poco prima, ma un idraulico ed il suo aiutante intenti a riparare il riscaldamento dell’appartamento e, in un attimo, la grigia favola dell’uomo assume le tinte rosso sangue di un horror .
E mentre le autorità indicono lo stato di emergenza per l’inspiegabile epidemia assassina, raccomandando alla popolazione di barricarsi, l’unico pensiero di Michael rimane Gabi, la sua folle convinzione che lei sia scampata alla strage ed il desiderio di raggiungerla e salvarla.
Piacevole sorpresa questo mediometraggio (poco più di 60 min.) di Marvin Kren; dopo anni di “barricamenti” in centri commerciali, basi militari, cittadine fortificate ed isole protette, si ritorna ad una visione più “intimista” del zombie survival lanciato da Romero con il suo “La Notte dei Morti Viventi” (Nigh of the living Dead – 1968). In questa tragedia formato condominiale si dibatte gente comune, egoista e spaventata; niente armi da fuoco o provvidenziali machete nei cassetti per difendersi, ma tubi di ferro e fionde artigianali (malfunzionanti) e psicofarmaci per barattare cibo. Michael è l’icona dell’uomo comune che rimane tale anche nell’ora più oscura, ma capace di piccoli eroismi proporzionati alla sua “statura” di uomo medio.
In definitiva un film spennellato con abili tocchi di realtà per creare un minimo di credibilità ad una storia fantastica. Sapore gradevole che lascia un po’ d’amaro in bocca per la sua breve durata anche se la storia avrebbe retto tranquillamente la “botta” dei canonici 90 min.
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