Se ne è andato a soli 49 anni, un po’ in sordina, lo scorso 27 giugno, Rammellzee, pioniere della graffiti art che aveva lavorato insieme a gente come Basquiat, Cypress Hill, Beastie Boys. Era uno con stile Rammellzee aveva elaborato una particolare teoria, il Gothic Futurism, un mondo in cui le lettere si danno battaglia l’una contro l’altra e combattono ogni standardizzazione derivante dalle regole dell’alfabeto, descritta nel suo trattato, Iconic Panzerisms (in gran parte leggibile sul suo sito ), in cui rivedeva completamente le dinamiche di diffusione del linguaggio nella società.
Artista visivo, scultore, teorico e musicista, compose la colonna sonora di Style Wars, il documentario di Henry Chalfant e Tony Silver sulla prima stagione (anni ‘70) dei graffiti a New York. Dalle tele alle sculture di assemblaggio e i collage tridimensionali, fino alla creazione di maschere e costumi indossabili, che chiamava Monster Models e Garbage Gods, le divinità della spazzatura, nate con pezzi di scarto e di riciclo.