Visto in Dvx, in lingua originale sottotitolato.
Questo è il film più nichilista che abbia mai visto negli ultimi tre giorni. La storia semplice e lineare è però preceduta da una mezzoretta preparatoria, dove il protagonista si diletta in discorsi anarchico-insurrezionalisti, viene mollato dai genitori che gli chiedono di diventare indipendente offrendogli effettivamente parecchio aiuto e tutto sommato cazzeggiando in giro per il paese; in definitiva il protagonista risulta un viziato ragazzo medio senza aspirazioni che decide di ammazzare tutti; poi nel finale si scoprirà che è pure piuttosto matto… matto e stronzo comunque. Quello che però viene costantemente suggerito è che questa non è la situazione estrema, ma la normalità e che la differenza fra il fare una strage e continuare a subire sta tutta nella volumetria delle palle che si hanno.
Boll, che non conoscevo se non per fama non è che mi sia apparso come il peggior regista di sempre; oggettivamente l’uso della camera a mano da un maggiore senso di realtà, ma probabilmente è usata perché ormai non si può più fare un film in cui si spara senza usare la camera a mano. Salvo il fatto che mi irrita sempre, in questo caso ci sta pure benino…
Bellissima (anche se stupidamente enfatica) la scena al bingo, dove tutti quei vecchiotti (e non solo) sono troppo presi dal gioco per notare un tizio armato di due mitra che gli passeggia accanto.