“Perciò” pensò lei “se siamo tutti nella stessa barca, perché sentirsi a disagio?”
Sedeva in una pozza d’acqua, a terra si raccoglieva una pozza d’acqua, lei era una pozza d’acqua.
Perché non voglio stare nella barca insieme a voi, voglio stare in mare. Con voi?
No, non ci sto! - le scappò ad alta voce e il brusìo cessò d’un colpo; ora era sicura, senza ombra di dubbio, tutti la stavano guardando.
Non ci sto ad aspettare così tanto” disse nel tentativo di raccogliere un briciolo di dignità ma il colorito violaceo la tradiva. Imprecava tra sè il giorno in cui le venne l’infelice idea di partecipare alla terapia di gruppo per la cura della personalità multipla, grondava, smaniava, imprecava.
Ok, Ciccia, io ti aspetto fuori, fumo una sigaretta!, se ne usciva sempre così l’altra sé menefreghista. Personalità multipla; lei era in quattro, gli altri erano sei. Due conti: sei per quattro ventiquattro - era con ventiquattro persone? In una stanzetta angusta? Aria! No, Acqua! Sono un pesce fuor d’acqua! No, sono una pescatrice! Con la coda di paglia! No, coda di rospo! Sono una rana! Chi sono? Chi siamo? E dov’è il dottore?
“Non siamo cavie da laboratorio” gridò.
“Si calmi” proferì con voce ferma e decisa l’infermiera,“ si sieda. Signora?”
“Dov’è il dottore? Siamo cavie da laboratorio”, gridò.
“Si calmi” proferì con voce ferma e decisa l’infermiera ,“ si sieda, signora…?”
“ Ebbene …. Che io sia Rana Pescatrice, Coda di Rospo, un semplice pesce o signora, chi lo potrà mai stabilire? Per il mio sentir io… sono colei che mi si crede, buona sera.”
Concetta Scianna