Il comune della città etnea, con la collaborazione dell’Asp, l’azienda sanitaria provinciale di Catania, ha messo a disposizione un camper il cui utilizzo è finalizzato alla sterilizzazione dei randagi. In questo modo viene a concretizzarsi un servizio mobile di sterilizzazione, che grazie al sostegno di volontari e veterinari, contribuisce a sanare quella che ormai è diventata una vera e propria emergenza sociale. Se nella città etnea è stato istituito questo servizio mobile di sterilizzazione, Marsala è diventa un esempio da seguire in materia di canili municipali, dando un’immagine positiva di questi luoghi, in contrasto con quella dei canili-lager che purtroppo affliggono il Sud.
Negli ultimi anni, il canile di Marsala è stato oggetto di un progetto di ampliamento attraverso la realizzazione di una nuova ala, che è stato coronato nel 2011. Tale progetto, promosso dal Comune, è stato incentrato sull’ingrandimento della struttura per fornire più spazio agli animali ospitati, in attesa di adozione.
Grazie anche alla collaborazione dell’Oipa, nota associazione animalista, è stato possibile, negli anni, creare dei locali idonei sia a livello di spazio sia a livello igenico-sanitario, nei quali viene garantita l’assistenza veterinaria. In definitiva il canile di Marsala costituisce un modello da seguire per tutte le altre strutture spesso abusive e in mano a privati che vedono negli animali solo una fonte di guadagno illecito.
Di fondamentale importanza è la collaborazione che si viene a creare, come è emerso in questi casi, tra varie istituzioni: nel caso di Marsala l’alleanza protagonista è quella tra il Comune e l’Oipa, mentre per quanto riguarda Catania, vengono coinvolti il comune e l’ASP. Ciò costituisce una prova significativa del fatto che per raggiungere obiettivi importanti e ottenere risultati occorre che vari organi di competenza e istituzioni facciano fronte comune, per sostenere l’impegno sociale della lotta al randagismo. Impegno, quest’ultimo, del quale i luoghi stessi in cui è scoppiata l’emergenza, si fanno promotori dimostrando la volontà di contrastarlo in modo concreto, come è emerso dagli esempi precedenti.