Quest’anno nessuno si è risparmiato. Anche i grandi marchi dell’automobilismo hanno scelto il palcoscenico del Salone del Mobile 2011 per presentare al pubblico i loro ultimi impegni stilistici. L’imperativo è stupire. Anche il notissimo marchio inglese, d’eccellenza nel segmento dei Suv e dei nuosissimi Crossover ha approfittato dell’occasione per svelare nei cortili dell’Opificio 31 in via Tortona l’attesissima Evoque.
Avvalendosi dell’estro dell’artista londinese Benedict Radcliffe che ha presentato la sua ultima creazione, un’esclusiva installazione artistica reticolare in virtù della sua recente collaborazione con Land Rover, è stata svelata la livrea della futuristica Range Rover Evoque. C’è subito da dire che la baby Range Rover sarà in vendita solo a settembre. Non contateci per le ferie insomma.
Nonostante sia ancora a livello di prototipo e con teatro limitato alla pista del centro design e sviluppo Land Rover di Gaydon c’è subito del materiale valido per accorgersi di un paio di cose. Primo, le piccole dimensioni (se così possiamo definirle) non cancellano il lusso: l’ambiente interno e l’impostazione del posto guida riprendono molto degli elementi di fondo dello stile Range.
Secondo, bastano pochi metri alla guida per accorgersi di quanti lontano sia il comportamento dell’Evoque da quello tipico dei Suv: niente oscillazioni indesiderate, riposta pronta e incisiva nei cambi di direzione e un motore gradovle e fluido con cambio a sei marce automatico o manuale.
Se dobbiamo trovare un difetto sull’ultima stella di casa Range Rover dobbiamo concentrarci sui sacrifici legati all’accessibilità di questa versione “light” del Suv inglese. L’accesso infatti alla zona posteriore e critico sul modello a cinque porte, prossimo al drammatico se si prende in considerazione il modello a tre. Scarsa anche la visibilità in manovra, complici le minuscole dimensioni del lunotto posteriore.