Rapporti

Da Cobain86

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Lo ammetto, nell’ultimo periodo ho allontanato i riflettori da me perché non riuscivo a focalizzarmi su me stesso; troppe cose, impegni, pensieri. Oggi vorrei parlare dei rapporti umani, ho voglia di condividere questa cosa con voi lettori: buona lettura.

La premessa
La crisi demolisce anche i rapporti umani, oltre alle aspettative economiche; riferito alla mia esperienza, forse uno dei miei migliori amici deve trasferirsi a 800 km di distanza con la sua famiglia. Non so se sono pronto all’abbandono, al distacco, al dover ricominciare tutto di nuovo con un’altra persona, la sola idea mi rende esausto.

Come tutto ebbe inizio
I litigi iniziali (so che farà ridere ma spesso è un banco di prova; quando ci teniamo testa dopo diventiamo amici), le discussioni, i diversi punti di vista, quello che una persona (per quanto si possa intuire) pensa veramente e la logica che guida le sue azioni e i pensieri. Sapere che non è un voltafaccia, che di lui ti puoi fidare, che c’è quando senti di avere bisogno di un amico o soltanto di una persona che riesca ad ascoltarti più di 5 minuti, una persona sincera.

Una persona che, nonostante il naturale egoismo che, in modo più o meno manifesto, guida il nostro istinto di sopravvivenza, riesca nell’arte del compromesso a capire le cose che per me sono importanti, visto che io lotterò e m’impegnerò per comprendere quelle che sono veramente importanti per lui. Una persona che, messa davanti alla tentazione, scelga l’amicizia davanti alla via più facile e immediata che gli procura un sicuro ed immediato beneficio.

È molto dura trovare persone così, diciamo pure che ne esistono una manciata molto ristretta, le dita della mano bastano e avanzano. Molte volte, quando vedevo amici deludermi in quanto codardi o menefreghisti, pensavo di essere io la persona sbagliata che pretendeva troppo dalle loro vite; crescendo ho capito che, dopo un attento lavoro di conoscenza ed esperienze comuni, possiamo arrivare ad una scrematura di 10/15 persone che sono realmente nostri amici. Di queste persone gli amici “veri” che corrispondono alla descrizione appena fatta saranno 5, massimo 6 a voler essere di manica larga.

L’evoluzione
Quando incontri l’amico vero, che non è ancora riuscito a deluderti in modo così grave ed irreversibile da farti ricredere sul genere umano, lo capisci, nasce un rapporto di simbiosi. Non c’è bisogno di parole, al massimo di sguardi: un’occhiata e lui ha già capito cosa volevi dire e ti segue a ruota, senza chiedere o domandare, fidandosi di te.

La fiducia, un altro punto importante di questa amichevole chiacchierata; così preziosa e rara da ottenere, così facile da distruggere nel giro di pochi secondi. Il mio problema è dosarla, a volte non riesco a capire quando effettivamente mi sono messo troppo in gioco; se è per quello a volte parlo troppo, sono una persona espansiva ma devo concedermi a piccole dosi.
Devo riuscire a calibrarmi meglio in modo da poter esser il meglio di me stesso nei vari contesti, è un lavoraccio: ho bisogno di un amico vero vicino a me.

Non partire.

Marco