Il mercato del falso incrementa sempre più ma al contrario di quanto si possa pensare non è Napoli la città italiana più colpita da tale fenomeno. Il Rapporto contraffazione Confartigianato punta il dito contro la Toscana. Quattro delle cinque province interessate infatti sono toscane.
Al primo posto si piazza Arezzo, seguita da Prato, Firenze, Pistoia. Seguono poi Marche, Umbria, Veneto ed Abruzzo. La città partenopea non rientra, dunque, tra le prime posizioni di questo illegale mercato. ll motivo per cui le città toscane si ritroverebbero tra le prime cinque, sembra essere il fatto che in questa regione vi è la maggiore presenza di imprese nei settori manifatturieri esposti alla contraffazione, come l’industria tessile, l’abbigliamento e le calzature.
Per quanto concerne la tipologia di merci contraffatte il 59% riguarda, infatti, abbigliamento ed accessori, seguiti poi da apparecchiature elettriche, giocattoli, profumi e cosmetici. Ferrer Vannetti, il presidente di Confartigianato Arezzo sostiene che “ un fenomeno criminale di dimensioni globali come la contraffazione va combattuto con armi globali. Serve un’azione congiunta di tutti i livelli di Governo, in Italia, in Europa e a livello internazionale. L’azione repressiva, la collaborazione tra le forze dell’ordine di tutti i Paesi, devono essere accompagnate da attività di prevenzione e da iniziative legislative a tutela dell’origine e della qualità dei prodotti, a cominciare dall’approvazione di una regolamentazione europea, come quella sul ‘made in’, che obblighi a indicare l’origine dei prodotti e garantirne la piena tracciabilità”.