B I C E F A L O - Vuoto o con il cervello? E... il cuore?
Sappiamo che nella storia dell’umanità non si sono ancora avuti periodi in cui la vita abbia creato soltanto condizioni favorevoli a se stessa senza recare danno all’ambiente circostante. Riconosco quindi che il cambiamento dell’atteggiamento dell’uomo verso l’ambiente circostante deve essere considerato un compito importantissimo, poiché non è ragionevole vivere e non credere nella possibilità di migliorare le condizioni di vita. E’ senz’altro necessario fare ogni sforzo ( e ciò dipende da noi ) affinché le condizioni sociali e quindi quelle biologiche della vita sulla Terra favoriscano la vita e contribuiscano alla pace, anziché alle guerre ed alla distruzione reciproca. Tutta la storia del passato è fondata sull’annientamento e l’oppressione dei deboli. Viceversa, la teoria del marxismo-leninismo ritiene che si possano e si debbano creare condizioni per cui la continuazione della vita non avvenga a spese dell’ambiente più debole o peggio organizzato. Occorre creare condizioni favorevoli a un’armonica esistenza comune. Ciò è possibile oppure no? Sì, è possibile. Probabilmente la vita dell’umanità può essere prolungata di qualche miliardo di anni. Vale la pena di farlo, poiché se non si compiono sforzi adeguati, la vita sulla Terra terminerà, a mio parere, molto più presto di quanto qualcuno crede. Occorre considerare seriamente un pericolo del genere. Ma poiché si è già fatto molto di utile per scongiurare il pericolo dell’annientamento dell’umanità, si ha motivo di ritenere che anche questa volta si potrà assicurare la sua sopravvivenza. Nello stesso tempo, parlando della situazione ecologica nel suo insieme, ritengo che noi non utilizziamo tutte le possibilità della scienza moderna per risolvere i problemi che sono già realmente solubili. Mi sembra molto utile che i filosofi se ne siano occupati. Sarebbe molto importante utilizzare una rivista come Voprosy filosofii e varie altre pubblicazioni per stimolare le ricerche intorno ai problemi ecologici. Vorrei chiedere alla rivista Voprosy filosofii di continuare a porre questi problemi anche in avvenire, e di porli seriamente, poiché dobbiamo superare ad ogni costo quelle lacune esistenti nella gestione, nella pianificazione e nel finanziamento, che c’impediscono di organizzare ricerche ecologiche. Come specialista di cibernetica ho a che fare con molte scienze, dalla matematica alla filosofia. Ho quindi l’occasione di incontrarmi con molti esponenti delle più diverse specializzazioni in varie sedi ( ministeri, istituti, laboratori, ecc.), e ritengo che la linea generale da noi seguita in questo campo sia, naturalmente, senz’altro giusta e debba essere appoggiata. Ma riusciremo ad adempiere tanto meglio i nostri compiti, quanto meglio lavoreremo. Voglio auspicare che l’incontro di oggi e l’ulteriore discussione mirino a formulare proposte concrete riguardo all’organizzazione dell’interazione fra l’uomo e la natura, per conservare e prolungare l’esistenza della società umana, della società che desideriamo e che stiamo edificando.
-A.I.Berg- Accademico, direttore del Consiglio scientifico per la cibernetica dell’Accademia delle scienze dell’URSS. (Tratto da: l’uomo e l’ambiente, editori riuniti,1974).
VECCHIANO DI MARZO
Il mare boscaiolo
rumoreggia cupo
inondando il territorio.
Scomparsa è la spiaggia
ricoperta di legname
pare foresta rovinata.
La nostra passata presenza
nel selvaggio paesaggio
risuona forte ricordo.
Continuo è il vento
bacia il salmastro
sul viso resta umido.
Il Serchio rinverdisce
sugli argini ortiche
gialle e bianche margherite.
Raccolgo scultura lignea
medioevale rocca turrita
di servi schiacciati vestigia.
Mistura di fango e ceneri
fluttuando in solidi trasformati
di antracite fondamenta diventati.
Assorbo realtà originali
leggero come quei gabbiani
con elementi artistici simbiosi.
-Renzo Mazzetti-