spezza punti di lune limpide
nel difetto d’occhi e cristalli
spegnendo le volontà nere
e Crisaore mescola, mentre uccide
i muscoli, geometrie taciute
e orbitali metallici nei passi indecisi
così le bambine planano sui colori recisi.
— Enoch respira il mio respiro,mi ha graffiata ancora.
Sciogliendomi in scintille
e rumori, prismi cicloptici di
pulsazione adefaga,
oscilla intervalli cronici,
endogeni. Spine e turbe
simulate leccano, poi
amputano, le vibrazioni
e i loro involucri.
Chiudo gli occhi,
ti vedo morire,
tutto viene escluso.
li guardo perchè so di essere invisibile,
slego il corpo dall’evoluzione.
il vuoto coincide
l’energia coincide
una sillaba è ciò che ci appartiene:
siamo stati infiniti, senza ombra. www.annautopiagiordano.135.it