RASSEGNA STAMPA/ E’ guerra tra Baila! e Ballando. Carlucci: «I due programmi sono uguali»

Creato il 28 settembre 2011 da Iltelevisionario

E’ guerra aperta tra Ballando con le stelle di Milly Carlucci e Baila! della rivale Barbara D’Urso. Dopo il buon esordio dello show Mediaset, che ha conquistato 4 milioni di telespettatori, la Carlucci, in un’intervista a La vita in diretta ha dichiarato: «Non è così che si fa. Non è che se il giudice mi dice di non andare in onda, io vado in onda lo stesso sostenendo che sto facendo una cosa diversa. Posso dimostrare come questo programma messicano, nato sei mesi dopo il nostro, sia identico. Ci sono le clip dei concorrenti, le esibizioni, le votazioni. Persino i due marchi sono visibilmente simili. Non basta cambiare il finale. Io penso che non si debba usare la tv per dire bugie. Non si possono presentare dieci ballerini che hanno fatto gare di ogni tipo e dire: è un agricoltore, o un impiegato, omettendo di aggiungere che si tratta di un campione di ballo. È falso, è un modo brutto di dire le bugie, mi dispiace per la deontologia televisiva. Se vai in tv e dici una cosa non vera perdi credibilità».

Intanto Barbara D’Urso ha espresso la propria soddisfazione per il risultato ottenuto nella prima puntata: «Sono molto soddisfatta e felice del successo di ‘Baila!’ di ieri sera, per il quale ringrazio sempre la Madonnina… Siamo andati in onda con un programma messo su in due ore e ci siamo divertiti moltissimo, come si è divertito anche il pubblico a casa, sono ancora stremata». Di seguito la rassegna stampa dedicata al debutto di Baila!

Quanto è fragile questo «Baila!»

(A fil di rete di Aldo Grasso – Corriere della Sera) Come sempre, la parte più interessante di «Baila!» è il non visto, cioè le «correzioni». Nonostante le diffide, le impugnazioni, persino le sentenze del tribunale, la legge di Mediaset è stata una e una sola: «The show must go on». Così il programma è andato in onda con alcune correzioni, con il proposito di rimarcare ancora di più le presunte differenze con «Ballando con le stelle». Tutto questo nel pomeriggio. Ed è un vero peccato che in onda non siano andare le prove (Canale 5, lunedì, ore 21.20).  Forse sarebbero state più attraenti dello spettacolo serale che, bisogna dirlo, è ben poca cosa. Copiato o non copiato, «Baila!» è di una mosceria, di un flosciame esasperante ed è molto probabile che il successo di pubblico della prima puntata sia principalmente dovuto al can can suscitato dall’intervento del Tribunale di Roma.

I programmi di Roberto Cenci finora non hanno mai brillato per eleganza e creatività, quanto a Barbara D’Urso la sua cifra espressiva è la gnagnera, qualunque cosa voglia dire: è monocorde, vuole ma non può, la sua voce è un prurito, non distingue il pomeriggio dalla sera, parla, parla anche se non si capisce cosa voglia dire. E poi la scelta dei cosiddetti vip lascia alquanto a desiderare. Vedi Luca Marin e pensi a come è stato piantato dalla divina Federica Pellegrini, vedi Martina Colombari e ti stupisci come metta in mostra il suo seno additivo, vedi Max Laudadio e non ti capaciti della sua aggressività quando recita il ruolo del giustiziere, vedi Raffaella Fico e ti verrebbe voglia di avvertire Gianmarco Pozzecco di non fare troppo il furbo se ne nelle vicinanze c’è Mario Balotelli, con quell’aria tra l’infastidito e l’annoiato (se si annoia lui, figuratevi noi!). A un certo punto è spuntata persino Susana Werner, la mitica Ronaldinha (la chiamavano così quando stava con Ronaldo; scopro ora che è sposata con il portiere dell’Inter Julio Cesar). «Baila!» è un rozzo tentativo di entrare nel ritmo della tv.

Nella tv dei cloni arriva Barbara d’Urso

(La Tele Dipendente di Stefania Carini – Europa) Se ci si crede De Filippi Ci si può credere Maria De Filippi, e invece si è solo Barbara D’Urso. Una può credere che anche adesso, anno del Signore 2011, ci si possa ispirare a programmi stranieri più o meno noti, e non incorrere in alcuna sanzione. Che so, una può pensare di fare come hanno fatti altre. Prendere un po’ di American Idol e altri talent, metterci dentro una Platinette e una Celentano, e inventarsi Amici. Oppure mettere in scena un corteggiamento stile The Bachelor, aggiungerci il pubblico buzzurro, e creare Uomini e donne. Tutto questo senza che nessuno dica nulla, o quasi. Una può credere tutto questo, e mettersi a fare Baila! che ricorda un celebre format della Bbc. Ma poi viene giù il mondo, e partono pure le cause giudiziarie. Il mondo va così: alcune regole valgono solo per le more. Le bionde invece riescono a fare quasi tutto quello che vogliono.

Se ci si crede Scotti Ci si può credere pure Gerry Scotti, invece si è solo Barbara d’Urso. Una può credere che anche adesso, anno del Signore 2011, ci si possa ispirare a un programma vincente in onda sulla rete ammiraglia del servizio pubblico, e non incorrere in alcuna sanzione. Che so, una può pensare di fare come hanno fatti altri. Mettere in scena bambini canterini come a Ti lascio una canzone, e farsi le sue serate come nulla fosse intitolando il suo show Io canto. Una può credere tutto questo, e mettersi a far Baila! ispirandosi allo show di successo del sabato di Milly Carlucci Ballando con le stelle. Ma poi viene giù il mondo, e partono pure le cause giudiziarie. Il mondo va così: alcune regole valgono solo per le donne. Gli uomini riescono a fare quasi tutto quello che vogliono.

Minestra riscaldata Tutti contro Barbara, e sugli altri quasi si tace. Però Barbara d’Urso è Barbara d’Urso. Una che ha avuto a che fare con uomini e donne da Guiness dei primati trattati come casi da baraccone. Una che si immerge quotidianamente in tutto il pulp della cronaca nera punteggiandola dalle sue facce affrante. Una che gioca a cavalcare tutti i possibili litigi trash a mezzo talk show. Una che, alla fine, di giudizi e giudici se ne infischia, francamente. E infatti il programma dello scandalo Baila! è andato in onda lo stesso, si sa che la polemica è sempre pubblicità gratuita. Creatore dello show è Roberto Cenci, già alla guida prima di Ti lascio una canzone e poi di Io canto, dunque uno esperto del gioco delle somiglianze e delle differenze. Basta cambiare alcune cose, attenersi alle “inibizioni del provvedimento del giudice”, e il gioco fatto. Nella tv delle idee che mancano, dei cloni continui, del vuoto reiterato, ma davvero dobbiamo stare qui a discutere del caso Baila! e Ballando?

Si balla a Canale 5 e si balla a Raiuno: dov’è la differenza?

(Canal Grande di Antonio Dipollina – La Repubblica) In basso a destra c’è scritto “5 Mediaset” e non “Raiuno”, è lunedì e non sabato, il decolletè di Barbara D’Urso è più generoso rispetto a quello di Milly Carlucci. Ci sono effettivamente delle differenze tra Baila e Ballando con le stelle, i programmi alla base dell’emozionante match di queste ore, tra accuse di plagio, ingiunzioni, giudici che diffidano e televisivi che se ne battono. Per scovare altre differenze bisognerebbe essere più ferrati, purtroppo Ballando con le stelle è sempre in onda quando ci sono le partite. Comunque là vip e non vip ballano. Invece a Baila, vip e non vip ballano. E ce ne sarebbe abbastanza per chiedere pietà agli attori in gioco, se non fosse che la strategia di Canale 5 (c’è un pronunciamento di un giudice, noi procediamo comunque cercando sotterfugi) deve averlo ispirato qualcuno. Ma forse è solo colpa di quanto sostiene la Carlucci, ossia che in tv non bisogna dire le bugie perché “la tv è autorevole”. Povera stella, in ballo.

Il pubblico ha già deciso: vuole «bailare» con Barbara

(di Laura Rio – Il Giornale) Dunque, per ora, Baila! batte Ballando con le stelle, due a zero. Non solo perché lo show di Canale 5 è andato in onda nonostante lo stop imposto dal giudice. Ma anche perché è stato gradito dal pubblico, nonostante fosse stato rabberciato all’ultimo momento e modificato per rispettare la sentenza del tribunale che lo ha dichiarato un plagio dell’omologo programma di Raiuno. Il talent di Barbara D’Urso ha ottenuto infatti una media di 4 milioni 13mila spettatori pari al 18,7 per cento di share, mentre la fiction che andava in onda sul canale concorrente Raiuno dedicata a Tiberio Mitri si è fermata al 16 per cento, con 4 milioni 132mila spettatori. In sovrapposizione (Baila! è durato un’ora in più) vince comunque lo show di Canale 5. Dunque Mediaset, giocando d’azzardo, è riuscita a salvare tutto il lavoro fatto per il programma. Ora bisognerà vedere se il giudice Gabriella Muscolo accoglierà il contro ricorso del Biscione, se valuterà come sufficienti le modifiche apportate per diversificare i due show e se consentirà di continuare a mandarlo in onda.

Intanto, ieri, mentre Barbara D’Urso esultava per i dati d’ascolto; Milly Carlucci, promotrice dell’istanza davanti al giudice, per una volta tirava fuori una furia inusitata dato l’aplomb che l’ha sempre contraddistinta e si scagliava violentemente contro i dirigenti di Canale 5. Le due se le sono dette di santa ragione parlando nei due contenitori pomeridiani delle rispettive reti. La Carlucci a La vita in diretta ha tuonato: «Non soltanto hanno plagiato il mio programma, ma hanno anche detto il falso in tv al pubblico presentando campioni di ballo come se fossero persone comuni». E ha aggiunto: «Non è così che si fa. Non è che se il giudice mi dice di non andare in onda, io ci vado lo stesso perché credo di fare una cosa diversa. Non sei tu che giudichi, bisogna vedere quanto è diverso questo programma». E ancora: «I due programmi sono uguali. Ci sono le clip dei concorrenti, le esibizioni, le votazioni. Persino i due marchi sono visibilmente simili. Hanno preso da noi persino la scenografia barocca rossa. Per questo il giudice ha parlato di contraffazione». La regina di Ballando con le stelle ha continuato: «Ci hanno accusato di aver giudicato il programma prima che andasse in onda. Ma un programma prima di andare in onda si giudica dal format e dalla presentazione agli investitori pubblicitari: erano identici a Ballando. Da Mediaset ci avevano fatto sapere che non avevano ballerini professionisti, ma persone normali che ballavano insieme a vip. Anche questo falso. Non si può presentare dieci campioni che hanno fatto gare di ogni tipo e dire che quello è un agricoltore piuttosto che un impiegato». La Carlucci ha anche risposto a Roberto Cenci, ideatore del programma, che si lamentava perché 250 persone potrebbero perdere il lavoro se Baila! venisse chiuso: «Quando sei un direttore artistico sei come un buon padre di famiglia e se coinvolgi la tua famiglia in un’attività illecita, la responsabilità è tua».

Replica serafica la D’Urso, che ritrae le unghie altrimenti sempre affilate, complice la consapevolezza della delicata situazione: «Se Milly Carlucci mi avesse voluto parlare, mi avrebbe telefonato. Ma questo non è mai avvenuto». E dal suo salotto pomeridiano si rivolge così al pubblico: «Avete visto la trasmissione e vi ringrazio. Siamo stati la rete tv più vista. Avete visto una trasmissione che abbiamo cambiato in corsa, creato in poche ore nell’assoluto rispetto delle regole e delle indicazioni date dal giudice. Noi l’abbiamo fatto serenamente, confidando nella giustizia». La conduttrice ha comunque ironizzato sulle accuse lanciate poco prima dalla collega a La vita in diretta sulla professione di alcuni concorrenti. Tra gli ospiti in studio c’era Damiano Ferrero, 23 anni, che ha confermato: «Il mio lavoro è fare l’agricoltore, e me ne vanto. Sono stato assunto da un’azienda in estate come consulente agricolo». Ora la parola al giudice.


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