Rassegna Stampa Mutantropologica V

Creato il 02 giugno 2013 da Sinesthesys
Mutantropia conformista: il rat-pack di Hollywood.
I nuovi modelli ribelli del XXI secolo: brave persone diventate adulte, senza vizi e che soccorrono l'umanità dolente. L'ego si spreca ma i valori sociali sono assicurati. 
I vip presentabili, l'altra faccia dei debosciati amorali e nascosti, bersaglio dall'industria del giossip.
I bambini ci guardano e ci imitano, e poi di modelli negativi ne hanno avuti fin troppi. Oggi hanno comportamenti senza pensiero, virtù pubbliche senza modello di uomo.

Eumutantropi che sbagliano: Magdi Allam molla la chiesa 

Magdi Allam può essere definito eumutantropo? Beh, se non lo sappiamo noi.... ;D
Immigrato speciale dall'intelligenza straordinaria (provate voi a diventare giornalisti a quel livello in un paese straniero), diventa poi rappresentante dell'Islam più intelligente, culturalmente connotato, moderno e progressista, il più portato al dialogo interreligioso, il più credibile.
Tanto che si è fatto prendere dalla macchina che l'ha premiato ed esaltato. La sua conversione è stata certamente un gesto mutantropico in quanto battesimo, ma anche un atto egonanista e conformista in quanto pubblico, plateale, addirittura un'investitura papale.
Oggi si è pentito, questa volta in modo anticonformista, apparentemente figlio di un proprio stato di coscienza. Quale? Il suo travaglio interiore sembra profondo ma fors'anche confuso. Nel nome di un Gesù tanto personale da far invidia a quello dei Depeche Mode, non perdona all'Islam di essere quello che è, con le sue contraddizioni e i suoi aspetti oscuri.
Vittima di un fraintendimento frequente: ha confuso Gesù con la setta cristiana sedicente universale (katholikòs), anch'essa ci sembra non esente da contraddizioni e aspetti oscuri, per usare un eufemismo. Eppure magnanimamente risparmiata dall'anatema, di più, abbandonata in quanto non concorde con un inquietante anatema. Sconcertante.
Se una religione il cui Profeta dice di condannarti non lo fa, perché tu la condanni nel nome di un Messìa che non ti ha mai permesso di farlo?  
Metantropia, per lontana che tu sia... puoi sembrare un'utopia.

Apateporie aberranti: il prezzo del desiderio di bellezza

Come vive la sua vita questa persona? Cosa pensa quando si guarda allo specchio? Come lo ricorda il suo desiderio mutantrogenico?
Nel rispetto per il dolore di un essere umano, ci auguriamo che le venga almeno il sospetto che all'uomo basterebbe e avanzerebbe la bellezza interiore.
Non esistono mezzi per procurarsela che ti possano storpiare. 

Arte apatepofobica: il ritratto di Angelina Jolie mutilata

Un quadro? Certo, ma anche una crosta di marketing nata per sfrucugliare apatepofobie, con la scusa di esorcizzare quelle dell'autore. L'opposto della Sinestesi ma comunque con effetti sinestetici, nella sua solare bidimensionalità. 
Lo sconvolgente fatto di cronaca ha innescato tutto un processo di isteria ed emulazione, quando dovrebbe appartenere alla sfera privata di chi lo vive. La quale però, appartenendo al dorato rat-pack di cui sopra, è stata quasi costretta a renderlo pubblico. E' questo "quasi" a dar fastidio.

Mutantropie involontarie: lo Star Wars kid

Il vezzo di vedersi simile ad un modello dello spettacolo torna come boomerang e lo trasforma in meme virale. La rete e i social network, tecnologie segno del progresso e dei gran privilegi dei giovani d'oggi, diventano vettori di sevizie e sputtanamento globale. Tecnicamente ha avuto un mutamento culturalmente imposto
Eppure quest'uomo è cresciuto, maturato, come tutti ha imparato dalle sue esperienze specie se negative. E se c'è riuscito lui.... c'è un mutantropo per tutti!

Mutantropie volontarie: il casino del Gioco Sincrestesico

Nato quasi per gioco, il Sincrestesico è diventato già una creatura che tende a sfuggire al controllo dell'uomo. Personaggi d'ogni tipo, ognuno con le sue rigidità, misticismi, mentali, astrali, fantasmi, alieni, angeli e demoni ;D si sono avvicendati in un ambiente olograficamente connotato ove avveniva ogni sincronicità.
Messi a confronto con simboli tosti, non tutti riescono a interiorizzarli allo stesso tempo e taluni rimangono indietro, tra i quali il manager dei Pooh, ma per gli altri è stata un'esperienza di successivo scioglimento di callosità più o meno metaforiche.
In questa sede vogliamo ringraziare calorosamente Anna Falchi per essere intervenuta! 
Ricordiamo l'obbligo di iscrizione alla casella email.
E al tizio che sostiene di aver fatto un famoso orso pubblicitario, abbiamo una cosa sola da dirgli: (mi raccomando) fai domande! 

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