Abbiamo provato nuovamente il lavoro di Insomniac, questa volta in una forma molto più completa, sebbene ancora non definitiva: il ritorno alle origini c'è, ma il gameplay sarà stato svecchiato a sufficienza?
Ratchet and Clank
Videoanteprima
Andrea Porta è un fanatico, divoratore (e occasionalmente critico) di videogame, serie TV, cinema, letteratura sci-fi e fantasy, progressive rock, comics, birre belga, rolling tobacco e molto altro ancora. Lo trovate su Facebook, su Twitter e su Google Plus.
Dalla deriva tower defense ai molti spin off, non c'è dubbio che la saga più famosa di Insomniac abbia vissuto anni difficili, in cui ritrovare un'identità appariva quasi impossibile. Ben venga quindi la lunga pausa, ai fini di gettare le basi per un riavvio della serie che sapesse ritrovare le radici del dinamico duo. Il fatto che questo nuovo capitolo abbia origine parallelamente ad un lungometraggio di cui si parla da anni, e che dopo svariati rinvii pare finalmente aver imboccato la giusta strada, ha preoccupato diversi fan, giustamente dubbiosi relativamente a uno sviluppo congiunto film/videogame che non poteva non gettare una serie di ombre sulla produzione. Dopo una fugace prova alla scorsa E3 (un paio di livelli testati fuori contesto) torniamo a parlare del nuovo lavoro di Insomniac dopo un hands on molto più approfondito: grazie alla disponibilità di Sony, per un paio di giorni abbiamo avuto a disposizione una versione preliminare di Ratchet & Clank molto completa quanto a contenuti, che ci ha permesso di provare con mano qualche ora dell'avventura singolo giocatore, partendo proprio dal prologo.
A spasso nello spazio
Che questo nuovo capitolo delle avventure del Lombax e del suo amico metallico si accompagni ad un lungometraggio cinematografico appare evidente sin dai primi istanti di gioco, ricchi di sequenze cinematiche ben dirette. Per chi non lo sapesse, ci troviamo di fronte ad un plot che ripercorre i medesimi eventi narrati nel primo episodio della saga (datato 2002), cercando sia di recuperare le radici del brand, sia di fare da compendio di quanto di meglio la serie ha offerto negli anni, un elemento evidenziato sopratutto dal comparto armi e gadget, che comprende molti elementi comparsi nei capitoli successivi, e anche qualche assoluta novità. La formula è quella classica, che unisce elementi esplorativi e platform a meccaniche da sparatutto "leggero" in terza persona, eppure più frenetico del previsto. Il tutto è racchiuso in grandi mappe piuttosto aperte, caratterizzate da un incedere mediamente lineare scandito da obbiettivi ben precisi, ma affiancato da limitate possibilità esplorative, volte al completamento di incarichi secondari facoltativi o all'ottenimento di preziose risorse. Le fila sono tenute insieme dalla trama che ormai conosciamo bene, con Ratchet e Clank i cui destini si uniscono casualmente nel tentativo di sventare i piani colonialisti del malvagio presidente supremo Drek, con l'intervento del sempre carismatico capitano Qwark.
Come da tradizione, per la maggior parte dell'avventura si controllerà il buon Ratchet, mentre il piccolo Clank rimarrà tranquillo appeso alla sua schiena, a mo di zainetto, fornendo alcuni importanti aiuti al protagonista, sotto forma di gadget. Il più diffuso è la sua capacità di attivare delle eliche adatte alla planata dopo un lungo salto, ma tornerà utile anche sott'acqua, trasformandosi in un piccolo propulsore. Parallelamente, vi saranno anche dei piccoli livelli puzzle da completare nei panni proprio di Clank: durante la nostra prova ne abbiamo completato uno, utile a spiegare le origini del piccolo automa (nato come un "errore" della catena di montaggio), che costringeva il giocatore a giocare in modalità "specchiata" - ossia con il personaggio inquadrato di fronte - durante una disperata fuga da un robot controllore. Non si trattava, a dire il vero, di una sequenza particolarmente originale o appassionante, ma va detto che è molto probabile che l'incidenza delle sequenze con protagonista Clank rimanga molto bassa nell'economia complessiva del gioco.
All'avventura
Nonostante l'incedere complessivamente lineare e guidato dalla trama, Ratchet & Clank offre la possibilità di visitare nuovamente i pianeti già visitati in precedenza (sono in tutto tre, di cui uno completamente indedito, Quartu) per raccogliere collezionabili (sotto forma di carte che approfondiscono alcuni elementi della trama e del mondo di gioco) e risorse utili ai potenziamenti, oltre a completare eventuali obbiettivi secondari lasciati per strada. Si tratta di una struttura ibrida che pare funzionare bene dal punto di vista concettuale, ma, almeno per il momento, ci è parso che le ragioni per tornare sui propri passi non siano proprio moltissime, a meno appunto di aver lasciato in sospeso degli incarichi facoltativi. E' vero che le carte collezionabili permettono di accumulare punti e sbloccare specifici bonus, ma questo è un aspetto che potremo approfondire solo in fase di recensione. Quanto all'incedere più regolare accompagnato dalla trama, gli sviluppatori si sono evidentemente sforzati sia per proporre un level design che mira all'effetto sorpresa, cercando - spesso con successo - di stupire il giocatore con ampi panorami supportati da un ottimo comparto tecnico, e mescola adeguatamente le colonne portanti del gameplay, ossia il platforming e i prolungati scontri a fuoco. Questi ultimi mettono naturalmente in campo una serie di armi molto diverse tra loro, che occorrerà imparare a sfruttare in maniera adeguata a seconda delle situazioni, anche grazie alla possibilità di passare da una bocca da fuoco all'altra in tempo reale grazie al D-Pad. Durante la nostra prova abbiamo avuto modo di sbloccare e potenziare parzialmente quattro armi (ma l'arsenale complessivo ne comprenderà molte di più, alcune delle quali inedite) che passavano da una variante del classico blaster e delle granate e arrivavano fino a un lanciafiamme e a un cannone in grado di sputare sfere dotate di danno ad area. Un arsenale tanto nutrito è giustificato dalla natura piuttosto affollata e caotica delle sparatorie: alcune sessioni di gioco si sono infatti rivelate piuttosto impegnative, complici nemici volanti (per nulla facili da tenere sotto mira, e soprattutto in grado di rendere inefficaci alcune armi ravvicinate) e altri in grado di assorbire notevoli quantità da fuoco.
Già al livello medio dei tre disponibili, insomma, Ratchet & Clank è in grado di offrire momenti di discreto impegno, anche a causa della salute non autorigenerante. Se le armi offerte, e il continuo passaggio dall'una all'altra, riescono a mantenere l'incedere piuttosto dinamico, lo stesso non si può dire per la fluidità dei controlli, che si rivela piuttosto legnosa. Prendere la mira, muoversi nel contempo e mantenersi in costante movimento non sono operazioni naturali come ci si potrebbe aspettare, complice un set di animazioni piuttosto impreciso e una telecamera che talvolta crea diversi grattacapi. Lo stesso problema si ripresenta nel corso delle sezioni platform, che abbinano piattaforme in costante movimento all'utilizzo di gadget ben noti ai fan, come la planata già accennata e l'utilizzo dello slingshot, sorta di lazo che permette di dondolarsi da specifici punti.
In altre parole, vi sono momenti in cui il gameplay di Ratchet & Clank riesce a scorrere fluido, e l'ottimo design si sposa bene all'azione a schermo, ma complessivamente la giocabilità non riesce a non risultare un po' vecchiotta, anche nei suoi elementi fondanti. Dove invece non paiono esserci dubbi di sorta è sulla generosa quantità di contenuti che il gioco è in grado di offrire, e sull'apparente buon lavoro svolto in termini di varietà: dalle sequenze classiche tra sparatutto e piattaforme si passa a quelle a bordo della nave di Ratchet, con la quale potremo solcare i cieli sparando con i cannoni e completando piccoli puzzle. Infine, non va sottovalutato il sistema di acquisto e upgrade delle armi, disponibile presso specifiche stazioni: accumulando risorse, sarà possibile spenderle per migliorare specifiche caratteristiche delle bocche da fuoco, compiendo anche scelte relative a quali aspetti potenziare. Quanto all'aspetto grafico, il lavoro svolto da Insomniac è davvero ottimo, partendo da una modellazione poligonale solida e continuando con l'estensione dei livelli, sempre ricchi di sfondi ben animati. Il tutto con 30 FPS piuttosto solidi nella maggior parte delle situazioni, nonostante la versione ancora incompleta da noi provata.
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