Ratzinger e Bertone davanti al tribunale dell’Aja? L’accusa è di aver coperto abusi sessuali dalla Chiesa ai danni di minori

Creato il 13 settembre 2011 da Iannozzigiuseppe @iannozzi

Ratzinger e Bertone davanti al tribunale dell’Aja?
L’accusa è di aver coperto abusi sessuali
commessi dalla Chiesa ai danni di minori

a cura di Iannozzi Giuseppe

Ratzinger e il cardinale Bertone

Le vittime di abusi sessuali nella Chiesa, attraverso l’organizzazione statunitense Snap, hanno chiesto al Tribunale Penale Internazionale dell’Aja di investigare contro papa Benedetto XVI (Jospeh Ratzinger) e altri tre esponenti della gerarchia ecclesiastica. L’accusa è di aver coperto gli abusi sessuali commessi da membri della Chiesa ai danni di minori. Il ricorso riguarderebbe anche il segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, il suo predecessore, il cardinale Angelo Sodano, e il prefetto della Congregazione della dottrina della fede, cardinale William Levada.

L’iniziativa, senza precedenti nella Storia, intende portare davanti alla Cpi Ratzinger e  quei preti pedofili da lui coperti e così tanto amati. Il Centro per i diritti costituzionali (Center for Costitutional Right) e la Snap (Survivors Network of those abuse by Priest) hanno fatto questo difficile ma più che mai necessario passo contro gli insabbiamenti del Vaticano. I loro avvocati hanno presentato alla Corte dell’Aja un dossier di 80 pagine spiegando che “il ricorso alla Corte internazionale si è reso necessario “poiché le azioni legali condotte a livello nazionale non sono state sufficienti a impedire che gli abusi contro i minori continuassero”. In particolare il ricorso riguarderebbe cinque casi di abusi sessuali avvenuti in Congo e negli Stati Uniti e commessi da prelati provenienti dal Belgio, dall’India e dagli Usa. Sarà ora il procuratore generale della Corte, Louis Moreno-Ocampo, a dover decidere se accogliere o meno il ricorso. Nella denuncia si chiede alla Corte penale internazionale di “incriminare il Papa” per la sua “diretta e superiore responsabilità per i crimini contro l’umanità degli stupri e altre violenze sessuali commesse nel mondo”. Ricorrendo alla Corte dell’Aja la speranza è quella che venga aperta una indagine preliminare per verificare se il caso rientra sotto la sua giurisdizione.
Il presidente di Snap, Barbara Blaine, ha dichiarato alla stampa: “Oggi abbiamo presa questa iniziativa storica per una ragione molto semplice: proteggere bambini innocenti e adulti vulnerabili. In tutto il mondo, crediamo ci siano centinaia di bambini e bambini vittime di violenze da parte di preti, suore, vescovi e seminaristi cattolici. Una violenza diffusa che viene sistematicamente occultata, come accade da decenni, dai loro capi e da una gerarchia insensibile, reticente, rigida e potente”.

Da evidenziare che la Corte Penale Internazionale, organismo indipendente dall’Onu, è operativa dal luglio del 2002 e, in base al suo trattato costitutivo, è chiamata a giudicare i presunti responsabili di genocidi e di crimini contro l’umanità; tuttavia il Vaticano non è tra i 117 Paesi che hanno firmato il trattato di Roma che ha reso possibile l’istituzione dell’alta Corte. Il Vaticano temeva forse che sarebbe potuto accadere qualcosa del genere un giorno o l’altro, ed è dunque per questo che non è tra i firmatari? Non è da escludere. Se il procuratore generale della Corte, Louis Moreno-Ocampo, dovesse decidere di aprire una indagine, che faranno gli accusati? Diranno che loro sono ‘intoccabili’ in quanto non riconoscono la Corte Penale Internazionale: c’è da scommetterci le palle sin d’ora.

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