“Raul Castro, Papa Francesco e Renzi” e altri sonetti politici di Jena Camuna

Creato il 11 maggio 2015 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali

Non si tocchino i diritti acquisiti!

L’Italicum, vabbè, ci può anche stare,
ma mò ti attacchi pure al vitalizio?
Allora sta’ a vedere che c’ha il vizio,
Matteo ha deciso proprio di strafare.

Tu prendi un deputato che per sfizio
oppure per bisogno famigliare
ha avuto la ventura di sbagliare:
che fai, lo getti giù nel precipizio?

Magari il pover’uomo ha fatto conto
d’aver quei quattro soldi di pensione,
sudati onestamente in Parlamento,

per quando arriva l’ora del tramonto,
per garantirsi a vita il pannolone.
Dell’Utri, lo vuoi far morir di stento?

Immigrazione parlamentare

Io sì che ce l’avrei la soluzione
per dar casa e lavoro agli immigrati,
almeno a quelli un po’ più titolati,
capaci di eseguire una istruzione.

Li faccio senatori e deputati
che, dai, non è una brutta occupazione
e c’hanno quei due soldi di pensione.
In più, gli appartamenti agevolati.

Seicento almeno io te li sistemo
che fanno il doppio con i portaborse.
Il tutto senza spreco di elezioni:

che importa che colore c’abbia il remo
se tanto già truccate son le corse?
C’è solo da remare, zitti e buoni.

Raul Castro, Papa Francesco e Renzi

Raul Castro si è recato in Vaticano:
ancora crollan muri di Berlino.
Il Papa, gesuita malandrino,
ha accolto a braccia aperte il ras cubano.

“Francesco, se continui col grattino
finisce che mi faccio anch’io cristiano!”
ha detto Raul commosso fino all’ano.
Ormai, chi se ne fotte del Cremlino.

S’è svolto poi l’incontro mozzafiato
con Renzi, detto il Che della Leopolda
che vuol portar l’Italicum a Cuba.

Il Raul, castrista sì, ma non castrato,
gli ha detto: “Un uomo solo sulla tolda?
Compagno, tu da noi andresti Aruba!”

In Trentino votano solo gufi e rosiconi

La Sinistra che avanza ineluttabile
pilotata da Lorenzi il Magnifico
in Trentino ottiene un peso specifico
così sublime che appare impalpabile.

Ma si sa, non è un calcolo scientifico
che valutare può l’imponderabile.
È davvero persona miserabile
chi mette in dubbio Lorenzi il Salvifico.

L’astensione, come dice Orfini il Grande,
è un fenomeno prettamente locale.
Poi si sa che i Tirolesi non fan testo.

Sì va bene che il Silvietto è più in mutande
ma se il gaudio è mezzo, no, non è trionfale.
La Moretti gira già con l’occhio pesto.


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