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Ravenna, i suoi mosaici ed otto siti UNESCO

Creato il 15 maggio 2022 da Max @massimobassocom

Cosa vedere a Ravenna in un giorno o in un weekend

Chi non conosce Ravenna ed i suoi mosaici, patrimonio UNESCO, alzi la mano!

Pensavo di vedere un po' meno mani alzate, ma rimedio subito. Sono sempre stato affascinato dai mosaici e dalla storia di Ravenna, ma non ci ero mai stato. In verità sono contento di non esserci andato prima, perché solo qualche anno fa, forse, l'avrei visitata in modo più superficiale ed invece la città merita di essere esplorata con calma.

Come abbiamo imparato a scuola, Ravenna è la capitale delle decorazioni a mosaico. La città detiene infatti la più ricca concentrazione di mosaici risalenti al periodo paleocristiano, dal IV al VI secolo.

Quello che non tutti sanno, me compreso fino a prima di documentarmi per questa visita, è che la città è sede di ben 8 siti Patrimonio Unesco. Un vero primato per una città di appena 180.000 abitanti.

Un'altra cosa poco nota è che, nel corso dei secoli, la città fu per ben tre volte capitale di Imperi, molto importanti ed influenti per l'epoca.

L'articolo è lungo, sfrutta l'indice per andare direttamente alle parti che ti interessano.

Alcuni link in questo articolo possono essere sponsorizzati, ovvero, se comprate tramite il link a voi non costa nulla, ma mi viene riconosciuta una commissione. Inserisco i link solo se pertinenti e dopo averli verificati.

Itinerari per visitare Ravenna in uno o due giorni

Ravenna in due giorni

Primo giorno

Parcheggia al parcheggio San Vitale, comodo ed economico (3 euro per tutto il giorno). Parti dalla Basilica di San Vitale e Mausoleo di Galla Placidia, probabilmente al mattino ci sarà meno gente, soprattutto se non è troppo tardi. Se intendi visitare anche il Battistero degli Ariani (consigliato), da lunedì a venerdì devi farlo al mattino, mentre il sabato e la domenica è aperto anche al pomeriggio. In alternativa potresti visitare la Domus Tappeti di Pietra (in direzione opposta) e poi dirigerti verso il Battistero Neoniano, la Cappella Arcivescovile e la Cattedrale della Resurrezione. A seconda della tempistica prenditi tempo per il pranzo e una sosta ristoratrice. Dirigiti poi verso la Tomba di Dante e la basilica di San Francesco (apre alle 15) e poi, se ti resta tempo verso la Basilica di Sant'Apollinare nuovo e la Basilica di San Giovanni Evangelista.

Se ti fermi due giorni goditi un po' di shopping per le vie del centro e rimanda queste ultime due visite al giorno dopo.

Secondo Giorno

I secondo giorno, se è un weekend è domenica. Comincia subito con la Basilica di Sant'Apollinare Nuovo e la Basilica di San Giovanni Evangelista, se non l'hai già fatto e poi dedicati ai luoghi non visitati il giorno precedente. Domenica probabilmente è anche il giorno con un afflusso maggiore, pertanto prevedi di prendere la visita con un po' più di calma. Dopo pranzo puoi prendere l'auto e dirigiti verso il Mausoleo di Teodorico e poi spostati verso Sant'Apollinare in Classe che dista circa 8 chilometri, con eventuale visita al parco archeologico ed al museo, prima di riprendere la strada di casa.

Ravenna in un solo giorno, i siti UNESCO

Per visitare Ravenna in un giorno solo devi, per forza di cose, escludere qualche monumento. Come prima tappa consiglio sempre la Basilica di San Vitale ed il Mausoleo di Galla Placidia. Dirigiti verso il Battistero degli Ariani e poi procedi con la Visita alla Basilica di Sant'Apollinare Nuovo e poi Battistero Neoniano, Cappella Arcivescovile e Cattedrale della Resurrezione. Ritorna verso la Tomba di Dante e la basilica di San Francesco (apre alle 15) e poi a riprendere l'auto.

Puoi visitare Ravenna scegliendo di farti accompagnare da una guida. Certo ti costerà di più, ma potresti scoprire tante curiosità che solo una guida può raccontarti e credo che non te ne pentirai.

A seconda del budget puoi scegliere diverse visite guidate di Ravenna. Quelli che che ti propongo, hanno costi differenti, ma ognuno a suo modo vale il prezzo pagato. A volte chi più spende.. meno spende o .. meglio spende!

  • Visita guidata della città con biglietti più economico, che si svolge con una guida che parla italiano, ma a volte potrebbe realizzarsi in modalità bilingue (sponsorizzato).
  • Visita guidata privata con guida, ma senza biglietti. Il prezzo del tour è da intendersi come prezzo totale e non per singolo partecipante. Il costo dei biglietti è a parte (sponsorizzato).
  • Sito delle guide di Ravenna: esplora il sito.

Istruzioni:

Ravenna, suoi mosaici otto siti UNESCO
Istruzioni su come utilizzare al meglio le funzionalità della mappa

Ravenna Moderna ed Antica

La Ravenna di oggi è una città che si trova a circa 10 chilometri dal mare, collegata ad esso da un sistema di canali e tramite un porto con una valenza commerciale limitata. Pensate invece che ai tempi dell'Impero Romano, Ravenna si affacciava direttamente sul mare ed era un porto commerciale molto importante, oltre che sede di una flotta militare e contava una popolazione che in alcuni momenti arrivò ad avere decine di migliaia di abitanti, una vera metropoli dell'epoca.

Storia: Ravenna Capitale di Tre Imperi

Agli inizi del V secolo d.C. da tempo Roma non era più la capitale dell'Impero Romano d'Occidente. Già nel 286 l'imperatore Diocleziano, dopo aver diviso l'impero fra occidente ed oriente, aveva trasferito la capitale da Roma a Milano, per la posizione più centrale rispetto alla porzione di impero da controllare.

La capitale dell'Impero Romano d'Occidente

Dopo la divisione definitiva dell'Impero, avvenuta nel 395 d.C. alla morte di Teodosio I, il figlio Onorio, nel 402 d.C, decise di trasferire a Ravenna la capitale dell'Impero Romano d'Occidente, anche in seguito ai ripetuti attacchi subiti dalla città, ultimo dei quali da parte dei Visigoti di Alarico.

Fra le altre motivazioni, Teodosio scelse Ravenna come nuova capitale perché godeva di una posizione più vicina all'Oriente. Inoltre, data la sua condizione di città marittima e protetta dal lato terrestre da una zona di paludi, poteva essere difesa in maniera più agevole. Con l'insediamento della corte imperiale, da centro di periferia, Ravenna si trasformò in città cosmopolita, centro di attrazione politica, culturale e religiosa.

Ravenna, suoi mosaici otto siti UNESCO
Particolare dell'interno del Mausoleo di Galla Placidia

Ravenna città imperiale bizantina

Grazie anche alle consolidate relazioni commerciali con Costantinopoli, Ravenna ne imitò i fasti ed assunse sempre più l'aspetto di una città imperiale bizantina. Fu in questo periodo che si eressero grandiose opere civili e religiose che riprendevano quelle della capitale d'Oriente, nell'architettura e nelle lussuose decorazioni.

Di questo periodo sono il Mausoleo di Galla Placidia, il Battistero degli Ortodossi e la Basilica di San Giovanni Evangelista. Ravenna rimase capitale dell'impero fino al 476 quando Odoacre depose il giovane Romolo Augusto, decretando di fatto la fine dell'Impero Romano d'Occidente.

Ravenna Capitale dell'Impero Ostrogoto

Nel 493 Teodorico, a capo degli Ostrogoti, dopo aver sconfitto Odoacre, stabilisce la capitale del suo regno nuovamente a Ravenna. Qui regnerà per oltre trent'anni, fino al 526 d.C., anno di inizio dell guerre goto-bizantine, che sanciranno la fine del regno dei Goti qualche anno dopo.

In questo periodo si costruiscono il Mausoleo di Teodorico, il Battistero degli Ariani e la Basilica di Sant'Apollinare Nuovo. Sempre in questi anni si restaurano inoltre l'acquedotto romano risalente a Traiano ed altre opere fra le quali le chiese di S. Andrea dei Goti, S. Giorgio e S. Eusebio, demolite poi tra il XIII e il XV secolo

Giustiniano e Ravenna capitale dell'Esarcato

Nuovamente, a metà del VI secolo, la città risale agli onori della cronaca e diventa capitale dell'Esarcato. Giustiniano, imperatore d'Oriente, riunisce alcune provincie italiane in un nuovo stato, con il quale la città conosce un nuovo momento di splendore.

Le realizzazioni della Basilica di Sant'Apollinare in Classe, di San Vitale e di una parte dei mosaici di Sant'Apollinare Nuovo avvengono in questo periodo.

Cominciamo la visita?

Itinerario tra i monumenti gratuiti di Ravenna

A Ravenna non devi per forza acquistare un biglietto per visitare dei luoghi splendidi, anche se, come puoi immaginare, i monumenti più belli prevedono il pagamento di un ingresso. I prezzi dei biglietti non sono comunque mai troppo dispendiosi e sono anche giustificati dalla necessità di manutenzione.

Cominciamo il nostro giro "AGGRATIS" ? Più avanti parliamo anche degli altri monumenti.

Basilica di San Giovanni Evangelista

La basilica di San Giovanni Evangelista è la chiesa più antica di Ravenna, risalente addirittura all'epoca di Galla Placidia. Si narra infatti che nel 424 l'imperatrice, durante un viaggio in nave, trovandosi nel mezzo di una tempesta e preoccupata per l'incolumità della propria famiglia, chiese una grazia a san Giovanni Evangelista, protettore dei naviganti. Giunta incolume a destinazione, fece erigere la basilica in onore del Santo, accanto al palazzo imperiale e a quello che all'epoca era il porto.

Dell'aspetto originale la chiesa conserva quasi esclusivamente la pianta. Alle pareti sono appesi frammenti dei mosaici della decorazione pavimentale ordinata dall'abate Guglielmo nel 1213. Alcuni di questi mosaici raffigurano il funerale della volpe e animali fantastici, un bestiario medievale diffuso nella cultura del tempo. In altri riquadri sono invece rappresentate scene storiche tratte dalla quarta crociata del 1202.

Carina e veramente poco valorizzata.

La Basilica di San Francesco o di San Pietro Maggiore in San Francesco e la Cripta

La Basilica di San Francesco, nel Trecento, fu la chiesa prediletta della famiglia Da Polenta, quella che ospitò Dante, durante il suo lungo esilio. Pare che anche il Sommo poeta frequentasse la chiesa e che gli fosse cara al punto che fu proprio qui che si celebrarono i solenni funerali, il 13 settembre 1321. In seguito le spoglie furono temporaneamente collocate all'interno di un sarcofago nella cappella della famiglia Da Polenta, lungo la navata di sinistra.

La cripta fu costruita per ospitare le spoglie del vescovo Neone, nel X secolo e si trova al livello seminterrato, sorretta da piccole colonne. Il pavimento è costantemente sommerso dall'acqua, che tuttavia permette di ammirare i frammenti delle decorazioni originali, insieme a qualche pesce rosso.

L'ingresso è gratuito, ma per vedere la cripta illuminata bisogna inserire una moneta da un 1 €. Nelle giornate più affollate forse qualcuno avrà già messo prima di Voi, come è capitato a me.

La Tomba di Dante

Dopo la morte di Dante, le sue spoglie, temporaneamente poste all'interno della chiesa, furono poi tumulate in una semplice cappella. In seguito, nel 1483 la tomba fu ristrutturata, con la realizzazione del bassorilievo in Marmo che ancora oggi ritroviamo all'interno della Cappella.

Ma le ossa di Dante erano destinate a non avere pace. Contese infatti tra Ravenna e Firenze, tra il XVI e il XVIII secolo le spoglie scomparvero per ben duecento anni, probabilmente custodite dai monaci francescani.

Nel 1782 venne completato il nuovo mausoleo, che è quello che troviamo ancora oggi, realizzato da Camillo Morigia in stile neoclassico. Proprio in quel periodo le spoglie di Dante comparvero nuovamente e ritrovarono posto nell'urna originaria.

La pace per le spoglie durò poco. Già nel 1810, a causa delle leggi napoleoniche, i frati dovettero lasciare il convento, premurandosi di nascondere nuovamente la cassetta con le ossa. Per altri cinquant'anni fu il mistero.

Dantis ossa a me ..

Il 25 maggio 1865, durante i lavori di manutenzione del convento adiacente la tomba, un muratore rinvenne casualmente una cassetta di legno, che riportava la scritta recitava "Dantis ossa a me Fra Antonio Santi hic posita anno 1677 die 18 octobris" (Queste le ossa di Dante da me collocate in data 18 ottobre 1677).

La salma fu ricomposta, esposta al pubblico in un'urna di cristallo per qualche tempo e poi (definitivamente?) tumulata all'interno della tomba attuale.

Al centro del piccolo tempietto, una lampada votiva viene alimentata con l'olio delle colline toscane che ogni anno, durante la seconda domenica di settembre, il Comune di Firenze offre in memoria del loro illustre concittadino

Un monumento da visitare!

Se sei fortunato, vicino alla tomba, di tanto in tanto, staziona un appassionato della storia di Dante, che ti racconterà qualche piccolo e simpatico aneddoto.

La cattedrale della Resurrezione e la cappella della Madonna del sudore

La costruzione della Cattedrale di Ravenna, chiamata anche Basilica Ursiana o, semplicemente Duomo, risale ai tempi del vescovo Orso, tra il IV ed il V secolo d.C. La Basilica prese infatti il nome dal vescovo che la fece erigere e fu dedicata all'Hagia Anastasis, la Santa Resurrezione di Cristo.

Nel corso del Medioevo la chiesa fu modificata dai numerosi restauri e rifacimenti, come l'aggiunta del campanile e della cripta intorno al X o XI secolo.

Nel 1734 l'arcivescovo Niccolò Maffeo Farsetti decise di far costruire una nuova cattedrale, mantenendo solo pochi elementi della struttura originale. Si decise di conservare l'abside con i mosaici medievali e le due cappelle laterali dedicate al Santissimo Sacramento e alla Madonna del Sudore, peraltro già di epoca successiva.

Purtroppo l'abside non resse alla ristrutturazione e crollò, anche se alcuni frammenti furono salvati e trasferiti nel Museo del palazzo Arcivescovile fondato dallo stesso Farsetti.

Fu così eretto un edificio nuovo, con poche tracce della basilica originaria, come la cripta (ancora oggi allagata dall'acqua di falda) e la torre campanaria.

Cappella della madonna del sudore

Elemento di spicco nella basilica è la Cappella della Madonna del Sudore, costruita intorno al 1630, in seguito al voto cittadino che risparmiò Ravenna dalla peste. La cappella fu consacrata nel 1659 e contiene la tavoletta dipinta della Madonna con Bambino, attribuibile alla scuola giottesca - riminese del Trecento

Monumenti di Ravenna che prevedono un biglietto d'ingresso

Oltre ai numerosi monumenti visitabili gratuitamente, ce ne sono alcuni che prevedono il pagamento di un biglietto. Come ho già detto, penso che l'importo da pagare sia ragionevole, potrei dire addirittura conveniente, se rapportato al valore artistico dei monumenti visitabili.

Dove acquistare i biglietti per i monumenti di Ravenna e quanto costano

Non sempre è possibile acquistare i biglietti per ogni singolo monumento, in genere esistono biglietti cumulativi, che sono anche più convenienti. Consultare sempre i link per aggiornamenti dell'ultima ora.

Biglietti per cinque siti UNESCO principali

Il biglietto è acquistabile per i cinque siti UNESCO principali è acquistabile presso Ravenna Mosaici, vai alla biglietteria online. Il biglietto prevede la possibilità di visitare la Basilica di San Vitale, la Basilica di Sant'Apollinare Nuovo ed il Museo Arcivescovile (Cappella di Sant'Andrea e Cattedra d'avorio). Con un supplemento di soli 2 euro si possono aggiungere anche il Battistero Neoniano ed il Mausoleo di Galla Placidia. Specialmente quest'ultimo non te lo puoi perdere, il vero gioiello della città, a mio avviso.

In alternativa i biglietti possono essere acquistati telefonicamente al centro prenotazioni il cui numero è 0544/541688 o presso le biglietterie del Museo Arcivescovile, della Basilica di Sant'Apollinare Nuovo o della Basilica di San Vitale. Vedi qui orari e prezzi.

Biglietti per Domus Tappeti di Pietra

Il biglietto cumulativo che permette di visitare Cripta Rasponi, Domus dei Tappeti di Pietra, Museo Tamo e Giardini Pensili costa 7€ ed è valido per 3 giorni consecutivi dalla data di emissione.

I biglietti singoli si possono acquistare online a questo indirizzo (scorri fino in fondo alla pagina per i biglietti cumulativi). Alla data di aggiornamento dell'articolo, questo tipo di biglietto cumulativo non è acquistabile online, mentre è possibile acquistare biglietti singoli.

Biglietti per Sant'Apollinare in Classe e Mausoleo di Teodorico

Il biglietto cumulativo costa 10 Euro e comprende: Sant'Apollinare in Classe, Mausoleo di Teodorico e Museo Nazionale di Ravenna. Per informazioni, prenotazioni e acquisto biglietti puoi consultare la biglietteria online (scorri fino in fondo alla pagina per i biglietti cumulativi) oppure avere informazioni al telefono +39 320 9539916 o via email [email protected]

Biglietti per Battistero degli Ariani

Il biglietto costa 2 euro e può essere acquistato alla biglietteria online, al telefono 320-9539916 oppure tramite bigliettazione in loco. C'è una macchinetta simile a quella dei parcheggi ed è vicino al monumento.

Itinerario tra i siti UNESCO di Ravenna ed altri luoghi di interesse

Basilica di San Vitale

La basilica di San Vitale è una testimonianza preziosa della grandezza dell'arte bizantina. Anche se dall'esterno potrebbe passare per uno dei tanti monumenti che in Italia siamo - a torto - abituati a considerare ordinari, il monumento spicca per la raffinatezza e la preziosità delle sue decorazioni e dei materiali impiegati. Ad un occhio attento non sfuggiranno l'originalità delle tecniche di costruzione, che sono considerate paragonabili a quelle della Chiesa dei Santi Sergio e Bacco a Costantinopoli - detta anche piccola Santa Sofia, oggi convertita in moschea.

Anche se progettata al tempo del dominio gotico, intorno al 525 d.C, la basilica fu terminata quasi vent'anni dopo durante il regno dell'imperatore Giustiniano, con uno sforzo economico enorme.

La consacrazione di Massimiano

La consacrazione avvenne ad opera del vescovo Massimiano nel 547 d.C. e fu dedicata a San Vitale, un martire dei primi secoli del Cristianesimo, in quanto pare che le spoglie del Santo fossero state custodite qui in un sacello.

L'interno è decorato in modo splendido con affreschi e mosaici, che si sviluppano sopra i marmi pregiati e conferiscono alla basilica un aspetto maestoso, rappresentativa del potere temporale e religioso dell'epoca.

Le figure di Teodora, di Giustiniano e dell'arcivescovo Massimiano, visibili nell'abside, sono le più iconiche e quelle di maggior pregio. Non a caso sono state più volte utilizzate come elementi figurativi nella promozione dei mosaici ravennati.

Il labirinto della purificazione

Nell'ammirare tutta questa bellezza con il naso all'insù, si rischia di trascurare un particolare interessante.

Il pavimento della chiesa decorato con un interessante labirinto, che termina proprio di fronte all'altare. E' la rappresentazione allegorica del peccato e del percorso verso la purificazione: una volta giunti all'uscita ri rinasce anova vita.

Mausoleo di Galla Placidia

Non sono un vero esperto d'arte, ma penso che il Mausoleo di Galla Placidia, oltre ad essere un sito UNESCO sia una delle opere che dovrebbero rappresentare l'Italia. Per me uno dei monumenti più entusiasmanti che abbia visto.

Il mausoleo fu costruito a partire dalla metà del V secolo e collegato alla chiesa di Santa Croce, dalla quale venne poi separato nel 1602. In questo luogo avrebbero dovuto trovare dimora le spoglie mortali di Galla Placidia; figlia di Teodosio il Grande, sorella di Onorio e madre del giovanissimo Valentiano III, al quale era stato affidato il governo dell'Impero Romano d'Occidente. Ella resse le sorti dell'Impero dal 426 al 437 al posto del figlio, all'epoca troppo giovane per un incarico così importante.

Le spoglie di Galla, che morì nel 450, furono poi tumulate probabilmente in un mausoleo di famiglia a Roma anziché a Ravenna. Siccome il luogo della sepoltura non è stato individuato con certezza, esiste una leggenda secondo la quale fino al 1577 le spoglie sarebbero state custodite in un sarcofago all'interno del mausoleo e visibili attraverso una feritoia, ma poi distrutte da un incendio causato da un incauto visitatore.

Un paradiso di stelle

Ad ogni modo entrare dentro al mausoleo è come entrare nell'anticamera del paradiso, un paradiso fatto di stelle e di visioni, impreziosito dalle decorazioni a mosaico in oro a simboleggiare la grandezza divina.

Tutto, all'interno dell'edificio, trasmette un messaggio coerente con la destinazione del mausoleo e con la fervente devozione di Galla: il trionfo della Croce sulla morte. La decorazione rappresenta molteplici scene, da leggere in senso ascensionale. Nei pennacchi della cupola si possono ammirare i quattro simboli degli evangelisti: il leone per san Marco, il vitello per san Luca, l'uomo per san Matteo e l'aquila per san Giovanni. Nei lunettoni che sostengono la cupola si possono invece ammirare gli Apostoli disposti a coppie. Un vero tripudio di scene in uno stato di conservazione unico.

Ravenna, suoi mosaici otto siti UNESCO
Mausoleo di Galla Placidia - Il mosaico di Gesù Buon Pastore. Al centro è visibile Gesù che si riconosce dagli attributi iconografici quali la croce e l'aureola. La croce che regge sulla destra rappresenta il suo sacrificio per l'umanità. Le pecore invece rappresentano i fedeli riuniti intorno a Gesù.

Domus dei Tappeti di pietra

A poca distanza dal mausoleo di Galla Placidia si trova la Domus dei Tappeti di Pietra, scoperta nel 1993 e con i pavimenti ricoperti da bellissimi mosaici. Fu probabilmente una casa privata di un signore benestante, pervenuta in ottimo stato di conservazione. Il monumento è aperto tutti i giorni e fa orario continuato, ma consultate il sito ufficiale per eventuali variazioni. Il costo dell'ingresso singolo è di 4€ (cumulativo 7 euro vedi sopra). Biglietteria

Battistero degli Ariani

L'edificio originario fu probabilmente commissionato da Teodorico alla fine del V secolo, quando l'arianesimo era religione ufficiale. probabilmente a completamento della vicina Cattedrale degli Ariani. A metà del VI secolo il battistero fu riconvertito al culto ortodosso per volere di Giustiniano.

Originariamente il Battistero degli Ariani doveva essere molto più imponente, visto che attualmente il pavimento si trova a circa 3 metri sotto il piano stradale. All'esterno rimangono alcuni tratti di un corridoio che lo collegavano alla vicina Cattedrale Ariana, oggi Chiesa di Santo Spirito. Gli ornamenti interni sono andati andati persi nel tempo, ma rimane la splendida cupola rivestita di mosaici raffiguranti il battesimo del Cristo, come nel battistero Neoniano.

La dottrina ariana

La dottrina ariana negava il dogma della Santissima Trinità e sosteneva che la natura divina del Figlio fosse inferiore a quella di Dio.

Il Concilio di Nicea del 325 d.C. ne decretò l'eresia, ma con l'ascesa di Costanzo II l'arianesimo divenne religione dell'Impero d'Oriente e fino all'ascesa di Giustiniano fu professato parallelamente al culto cattolico. Il biglietto costa due euro e può essere acquistato online,presso le biglietterie della Fondazione RavennAntica o al distributore automatico presente all'esterno del monumento. Da lunedì a venerdì il battistero apre fino alle 12, mentre il sabato e la domenica è aperto anche dalle 14 alle 17. Ogni prima domenica del mese l'ingresso al monumento è gratuita

Basilica di Sant'Apollinare Nuovo

Quando si parla di Sant'Apollinare, non so a voi, ma a me viene in mente Sant'Apollinare in Classe, quella che si trova in Ravenna è invece la basilica di Sant'Apollinare nuovo.

La basilica fu costruita su commissione di Teodorico tra la fine del V e l'inizio del VI secolo d.C., nacque come cappella per la professione del culto ariano e dedicata al Salvatore.

In seguito alla riconquista bizantina della città la chiesa fu convertita al culto ortodosso e intitolata a San Martino. Solo tre secoli più tardi, nel IX secolo d.C., in occasione del trasferimento delle reliquie di Sant'Apollinare dalla Basilica di Classe, la chiesa cambiò il suo nome in Sant'Apollinare Nuovo.

All'interno si ritrova uno dei mosaici di età paleocristiana e tardoantica più famosi e rappresentativi al mondo, che percorre tutta la navata centrale.

I mosaici di Teodorico rimaneggiati

Le scene, risalenti al periodo di Teodorico ed in parte rimaneggiate dopo la riconquista bizantina, rappresentano la più grande raffigurazione monumentale del Nuovo Testamento e, fra quelle realizzate a mosaico, la più antica giunta fino a noi.

Oltre al notevole e spettacolare valore artistico, il mosaico è anche una importantissima testimonianza storica, rappresentata dalle vedute realistiche della città di classe e del palazzo di Teodorico, sapientemente inserite nel ciclo di mosaici.

Palazzo di Teodorico

Il palazzo di Teodorico, in gran parte in rovina, si trova adiacente alla chiesa di Sant'Apollinare Nuovo.

Per anni è stato visibile solo l'esterno, ma attualmente è possibile accedere anche alla sala superiore, attraverso una scala a chiocciola della torre rotonda sul lato orientale.

A partire dalla fine del novecento, in questo luogo sono stati installati tratti di pavimentazioni a mosaico rinvenute nell'area del palazzo imperiale di Teodorico tra il 1908 ed il 1914. Si possono trovare altri frammenti anche al pianterreno nella loggia anteriore.

Cripta Rasponi

A pochi passi dalla Tomba di Dante si trova la Cripta Rasponi con i Giardini Pensili del Palazzo della Provincia.

La cripta rappresenta il nucleo più antico di Palazzo Rasponi, risalente con tutta probabilità alla fine del XVIII secolo.

La parte di maggior pregio è costituita dal pavimento a mosaico, risultato della combinazione di diversi frammenti, recuperati probabilmente dalla chiesa di San Severo di Classe e disposti in maniera casuale. Tra le raffigurazioni si individuano galline, anatre, oche, teste di ariete e serpenti, oltre ad altri motivi ornamentali dai colori vivaci.

Uscendo dalla cripta si attraversano i bellissimi giardini pensili del palazzo della Provincia che le fanno da contorno, con una torre neogotica dalla quale è possibile ammirare la piazza San Francesco dall'alto. Il biglietto d'ingresso costa 2€, se non hai il biglietto cumulativo.

Video e Audioguide: N/A

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Battistero Neoniano

Un altro capolavoro dell'arte Bizantina di Ravenna è rappresentato dal Battistero Neoniano o degli Ortodossi, per distinguerlo da quello degli Ariani.

Il battistero Neoniano, di forma ottagonale, è un monumento eccezionale ed una testimonianza unica dell'arte paleocristiana e bizantina. Si tratta, infatti, del battistero meglio conservato al mondo, sia per ciò che riguarda l'esterno, che per ciò che riguarda le decorazioni interne. Dei più antichi battisteri, realizzati tra i secoli IV e V ad Antiochia, Costantinopoli, Efeso, Treviri, Milano, Aquileia e Roma, rimangono infatti solo i muri perimetrali o solo la pianta. Inutile dire che le decorazioni interne sono un vero gioiello nel quale perdersi non è poi così difficile.

Cappella Arcivescovile e Museo Arcivescovile

Aut Lux his nata est aut capta hic libera regnat: O la luce è nata qui, o, fatta prigioniera, qui libera regna, è l'iscrizione che campeggia all'ingresso della Cappella Arcivescovile.

Ultima destinazione della mia visita, ma solo in ordine temporale, è stata la piccola cappella di Sant'Andrea, un gioiello racchiuso all'interno del Museo Arcivescovile. Anche quest'ultimo monumento è unico nel suo genere, mirabile esempio di cappella arcivescovile paleocristiana giunta integra ai giorni nostri.

Mentre il Museo Arcivescovile che racchiude opere di varie epoche, seppur interessante, non rappresenterà quasi sicuramente una visita memorabile, la cappella di Sant'Andrea è veramente una chicca.

I mosaici della cappella sono riferibili all'epoca del vescovo Pietro II (494-519), durante il regno di Teodorico, in un periodo in cui a Ravenna coesistevano due confessioni religiose: quella ariana e quella cattolica ortodossa.

L'oratorio è preceduto da un vestibolo rettangolare la cui volta è finemente decorata con numerose specie di volatili, alcuni dei quali di provenienza esotica. Ma il filo conduttore di tutto il sistema di decorazioni è la glorificazione di Cristo-Salvatore e l'affermazione cattolica dell'identità tra l'Altissimo ed il Cristo suo Figlio, in contrapposizione all'eresia ariana. Un'altra perla di questa fantastica visita a Ravenna

Destinazioni periferiche e fuori città

Parco di Rocca Brancaleone

Dirigendosi ad nord e poi a est, rispetto all'ultima nostra tappa rappresentata dal Museo Arcivescovile di Ravenna, verso la periferia incontriamo il parco di Rocca Brancaleone. La fortezza fu costruita dai Veneziani a Ravenna nella seconda metà del XV secolo e contiene oggi un parco verde di 17.000 metri quadri.

Aperto di giorno e chiuso di notte, al suo interno è possibile ammirare l'intera costruzione veneziana e apprezzarne gli spazi, soprattutto alla luce dei recenti restauri, ma è anche uno spazio ricreativo molto amato dai ravennati.

Mausoleo di Teodorico

Per raggiungere il mausoleo di Teodorico a Ravenna occorre oltrepassare la linea ferroviaria e di fatto lasciare il centro cittadino. La costruzione si erge in un grande parco e, seppur meno appariscente dei mosaici rappresenta uno dei monumenti più iconici di tutta Ravenna. Il Mausoleo di Teodorico è la più e importante costruzione funeraria realizzata dagli Ostrogoti in Italia, inserita dall'Unesco nella lista dei siti italiani Patrimonio dell'Umanità.

Voluto da Teodorico per la propria sepoltura attorno il monumento fu ultimato intorno al 520 d.C., e miscela influenze orientali con la tradizione romana, che danno vita ad un monumento crocevia tra l'antico popolo romano e quello dei goti considerati ancora invasori.

Di particolare interesse è la cupola, formata da un blocco unico del peso stimato di 290 tonnellate, sotto la quale troviamo dodici anse con le iscrizioni dei nomi di otto Apostoli e quattro Evangelisti.

Il mistero della cupola del Mausoleo

Rimane ancora oggi il mistero di come la cupola possa essere stata trasportata e messa in opera, la fenditura presente sembrerebbe una conseguenza delle difficoltà del trasporto.

Una leggenda popolare, narra invece che la cupola sarebbe stata colpita da una folgore divina, scagliate per uccidere Teodorico, come punizione per i suoi delitti.

Le spoglie di Teodorico non sono giunte ai nostri giorni. Seppur probabilmente custodite nel Mausoleo, andarono perse durante il dominio bizantino, quando il mausoleo fu trasformato in oratorio e consacrato al culto ortodosso, a seguito dell'editto di Giustiniano del 561 d.C.

MAR - Museo d'Arte della Città di Ravenna

Il MAR, già Pinacoteca Comunale, si trova all'interno dei Giardini Pubblici di Ravenna ed ospita più di trecento opere tra dipinti e sculture, realizzate in un arco temporale cha va dal XIV all XIX secolo, a cui si aggiunge un'ampia rassegna di tavole di piccolo formato datate tra il XIV e il XV secolo.

Oltre all'area museale, questo luogo rappresenta uno degli spazi espositivi più attivi in città ed è sede di un ricco calendario di appuntamenti dedicati all'arte.

Video e Audioguide: N/A

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Basilica di Sant'Apollinare in Classe

Circa 8 km a sud di Ravenna, si trova il piccolo centro abitato di Classe, un tempo porto militare romano costruito intorno al 27 a.C. su ordine dell'Imperatore Augusto e destinato ad ospitare la flotta che doveva difendere la parte orientale del mare Mediterraneo. Qui troviamo l'unico degli otto monumenti che compongono il sito Unesco di Ravenna, che si trova al di fuori della città: la grandiosa Basilica di Sant'Apollinare in Classe, con il suo caratteristico campanile.

Ravenna, suoi mosaici otto siti UNESCO
Basilica di Sant'Apollinare in Classe

La basilica fu costruita tra la fine del II e l'inizio III secolo d.C per accogliere le spoglie di Apollinare, Santo patrono della città. Nonostante la chiesa sia stata più volte depredata nel corso dei secoli di alcune delle sue bellezze originarie, essa conserva ancora oggi la struttura originaria ed alcuni splendidi mosaici ed antichi sarcofagi in marmo degli arcivescovi.

Particolarmente suggestiva ho trovato la rappresentazione di Apollinare, fondatore e primo vescovo della chiesa ravennate, raffigurato a braccia alzate nell'antico gesto della preghiera.

Ma tutta la chiesa ha un'aria imponente e solenne, che lascia immaginare cosa possa essere stata al tempo del massimo splendore. Anche questa una visita da non perdere.

FAQ Ravenna, Mosaici e siti UNESCO


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