Ravenna Nightmare: “Ejecta” di Chad Archibald e Matt Wiele

Creato il 30 ottobre 2014 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Canada alienato, per colpa dei troppi alieni. Con i futuribili orrori di Ejecta è arrivata la prima, cocente delusione del Ravenna Nightmare. Se parliamo di delusione, è anche perché uno dei due registi del film, Matt Wiele, in qualità di produttore aveva sostenuto la realizzazione del ben più originale Septic Man (2013) di  Jesse Thomas Cook, presentato al festival un anno fa. Le scioccanti avventure del lavoratore esposto a un ambiente così tossico e contaminato, da trasformarlo in uno spaventoso mutante, pur non sfociando in un capolavoro ci avevano messo molta più ansia e ci avevano piacevolmente sorpreso, per l’uso sapiente di qualche claustrofobica location. Sebbene resti nell’ottica della classica produzione low budget, in grado di creare tensione con poco, il confusionario lungometraggio diretto da Wiele a quattro mani con Chad Archibald (a sua volta autore di film come Desperate Souls (2005) e Neverlost) non ha sortito gli stessi effetti.

Innanzitutto troppa carne al fuoco. E con essa una cottura che tende troppo spesso a rivelarsi sbagliata: tra l’attesa di anomale tempeste solari che potrebbero sconquassare la Terra, scorci di complottismo e altre inquietanti supposizioni nate nel variegato circo di internet, storie di rapimenti alieni e misteriosi gruppi paramilitari intenzionati a fermare la possibile invasione, pare proprio che a livello di trama il caos regni. Di certo non aiuta lo stile di riprese frenetico che, specie nella parte centrale, caratterizza il tema del rapimento alieno, rapportandolo a testimonianze filmate in circostanze fortunose e rocambolesche. Gli aspetti più orrorifici dell’agghiacciante forma di possessione aliena, subita dagli umani coinvolti nella vicenda, escono fuori bene solo nella mezzora finale di Ejecta, che riesce finalmente a coniugare un ritmo vibrante col disvelarsi del vero e profondissimo orrore calato dallo spazio profondo. Un po’ troppo tardi, tuttavia, per sovvertire il giudizio su un racconto cinematografico così scombinato, che non sfrutta peraltro fino in fondo la fisicità e i lineamenti disturbanti del sempiterno Julian Richings, già interprete del succitato Septic Man, nonché icona potente e riconoscibile del cinema canadese di più alto livello qualitativo.

Stefano Coccia