Ravioli del dopo cenone

Da Paneemarmellata

.: Be happy - Glenn Miller :.
No, questo non è un piatto light per alleggerirsi e depurarsi un po' dalle grandi abbuffate di questo periodo, ma è una ricetta per riciclare gli avanzi del cenone… infatti, sicuramente un po' a tutti saranno avanzati lenticchie e cotechino e, nonostante la necessità di mangiare un po' più leggero, non si possono sprecare… così, facciamo finire il cotechino nel ripieno di gustosi ravioli fatti con una sfoglia al miglio e le lenticchie ad accompagnarli degnamente diventando un semplicissimo “sugo” per questo ottimo primo!!! Da domani poi dieta però!!!!
Ravioli del dopo cenone al cotechino e lenticchie con sfoglia di miglio

Ingredienti per la sfoglia di miglio: 
  • 100 g di farina 00
  • 100 g di farina di miglio
  • 2 uova
  • Sale q.b.

Ingredienti per il ripieno:
  • 100 g di cotechino o zampone già cotto
  • 80 g di verza
  • 2 manciate di Parmigiano Reggiano grattugiato

Ingredienti per il condimento:
  • 275 g di lenticchie cotte
  • Scaglie di Parmigiano Reggiano q.b.

Disporre le farine setacciate inisieme a fontana, formare un buco al centro dove andranno messi uova (a temperatura ambiente) e sale. Sbattere le uova con una forchetta, unendo poco per volta la farina che c'è intorno fino a coprire le uova. Impastare fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo. Coprire l'impasto e lasciare riposare per mezz'ora (il riposo fa sì che dopo la sfoglia sia più facile da stendere).  Intanto preparare il ripieno tagliando la verza a striscioline piccole e mettendola in padella insieme a un goccio d’acqua e al cotechino sminuzzato con la forchetta.Fare cuocere una decina di minuti e poi tritare finemente con il coltello o con la mezzaluna. Aggiungere anche un paio di manciate di Parmigiano e mescolare bene. Trascorsa la mezz'ora, stendere la sfoglia sottile, distribuire mucchietti di ripieno ben distanziati tra loro su una metà di sfoglia e coprire con l'altra metà. Appiattire la pasta intorno al ripieno e, con uno stampino per biscotti a forma di stella (o della forma che desiderate), formare i ravioli. Schiacciare i bordi dei ravioli con le dita per sigillarli. Cuocere in acqua salata. Intanto preparare il condimento passando con il passaverdura le lenticchie, metterlo in padella e farlo scaldare aggiungendo un po’ di brodo o acqua. Quando i ravioli saranno cotti, scolarli usando una schiumarola. Farli saltare nella padella con il condimento facendo attenzione a non romperli. Disporre i ravioli nei piatti e dstribuirvi sopra qualche scaglia di Parmigiano.

Lo sapevate che il cotechino…

... è considerato l’antesignano di ogni tipo di “insaccato”? Nasce come insaccato povero: veniva consumato abitualmente col minestrone e con la zuppa di legumi. Il cotechino lo realizzavano, ovviamente a mano, i “lardaroli e salsicciari” modenesi, gli ex “beccai”, che si riunirono in corporazione autonoma solo a partire dal 1547. Ma è di circa duecento anni dopo, del 1745, la prima citazione ufficiale del cotechino: in un “calmiere” ne viene indicato il prezzo, e la prima ricetta compare l’anno successivo. La vera nobiltà culinaria il cotechino l’acquisisce però soltanto all’inizio del secolo scorso quando nel 1910 il grande Pellegrino Artusi dedica al “Cotechino Fasciato” la ricetta n. 322 del suo famosissimo “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, arrivato in meno di vent’anni a ben 13 edizioni.