Ray Donovan ha una professione tutta particolare. Lavora a stretto contatto con le celebrità di L.A. Uh, che ficata. Voglio farlo anch’io, un lavoro del genere. Aspettate a dirlo, mica è semplice. Per prima cosa, perché oggi c’è crisi e pure in questo settore ormai tutti i posti sono già stati presi. Per seconda cosa, bisogna avere un bello stomaco e le palle, per riuscire a stare dietro a tutti i casini che i VIPs combinano. Sono peggio dei bambini. Sono peggio degli anziani all’ospizio. Hanno bisogno di attenzioni costanti.
"Non provare mai più a fare battutine su Justin Bieber e Selena Gomez,
che sono tra i miei protetti. Capito. paparino di Angelina Jolie?"
"Sono un tipo amichevole. Non si vede?"
Alla fine siamo sempre lì. Con le storie glamour dei super VIPs. Ma la serie non è solo e non è tanto su di loro. La serie è su Ray Donovan, interpretato da Liev Schreiber, un aiuta-VIP che ormai è diventato un pezzo grosso in quel di Hollywood e che però allo stesso tempo vive all’ombra delle celebrità. Ma la serie non sembra nemmeno essere tanto incentrata su questo aspetto, quanto piuttosto su Ray Donovan l’uomo e sulla sua famiglia. Ha una moglie e due figli e fino a qui tutto rego, però ha anche due fratelli incasinati: Eddie Marsan che ha un tremore continuo a una mano e Dash Mihok che è ancora traumatizzato perché da bambino un prete l’ha stuprato. Soprattutto, Ray ha un padre. E che c’è di strano? Suo padre è Jon Voight, appena uscito di galera dopo aver scontato 20 anni in una cella, un personaggio fantastico che subito fuori si droga a va a mignotte, e ha anche un lato oscuro che nei prossimi episodi potrebbe rivelarsi con ancora maggiore prepotenza. D’altra parte, uno che s’è fatto 20 anni di galera tanto angioletto non dev’essere. Quella dei tizi che ritornano alla vita comunque ormai è una tendenza, una moda nelle serie tv degli ultimi mesi. Cito Banshee e Rectify per quanto riguarda quelli che vanno fuori di galera, ma ci sono anche i vari Les Revenants e In the Flesh sui morti che riprendono una vita normale. O normale per quanto può essere la vita per degli zombie.Ray Donovan per adesso resta una serie avvolta dal mistero, vanta dei personaggi solidi e delle valide interpretazioni ma un’identità non ancora ben definita. Io ho la sensazione che di soddisfazioni questa promettente novità di Showtime (il canale di Homeland, Dexter, Weeds, Shameless, United States of Tara, Californication etc.) potrà regalarcene parecchio. Di certo, a Ray Donovan il lavoro non mancherà mai. Anche in periodi di crisi economica, di celebrità che continueranno a fare cazzate che ne saranno sempre. (voto 7/10)