Razie Ebrahimi, la sposa bambina condannata a morte

Creato il 25 giugno 2014 da Societydoesntexist
In questi ultimi giorni l'Iran è tornato a far parlare di sè, e ancora una volta, le notizie non riguardano niente di buono.

Razieh Ebrahimi, una ragazza di 21 anni, proprio in questi giorni rischia l'impiccagione per una condanna a morte: la sua colpa è quella di aver ucciso il marito a 17 anni, dopo essere stata costretta a sposarlo all'età di 14, e dopo aver subito ripetutamente per anni violenze e umiliazioni di ogni genere.
Molte comunità internazionali per la difesa dei diritti umani come Human Rights Watch e Amnesty International si sono mobilitate per cercare di interrompere il calvario di questa giovane donna, per cercare di trovare uno spiraglio per salvarla, ma la Corte Suprema è irremovibile circa la decisione, e potrebbe quindi essere giustiziata all'improvviso.
Amnesty International ha anche indetto anche una petizione (clicca qui per firmare).
Purtroppo, nei Paesi islamici il problema delle spose bambine è molto radicato e non di facile soluzione. Infatti, nonostante l'Iran abbia ratificato la Convenzione sui diritti dell'infanzia, continua a violarne ripetutamente alcune norme fondamentali, come la proibizione delle condanne a morte per crimini compiuti al di sotto del diciottesimo anno di età, segno tangibile del fatto che sebbene formalmente vengano ratificate delle convenzioni a tutela dei diritti dei fanciulli, non vi è nessuna volontà reale di farsi promotori di suddetti diritti.
La stessa Convenzione sui diritti dei bambini in Islam (consultabile presso il sito dell'OCI ) non prevede nessuna indicazione specifica circa la maggiore età, rischiando quindi di legittimare e dare spazio a pratiche come le spose bambine, contrarie agli standard di tutela internazionali.

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