Ampio spazio la Gazzetta ha riservato alla decisione del Consiglio Comunale del 31 marzo di porre mano alla razionalizzazione delle società partecipate dal Comune di Fidenza. Con il voto favorevole della maggioranza e l'astensione delle minoranze si è deciso di dismettere le partecipazioni ASCAA, CEPIM, Soprip, Parma Abitare e Parma Turismi.
La minoranza presente ha presentato alcune critiche al piano pur senza marcare una chiusura al provvedimento. Anche per questo abbiamo cercato di capire meglio ed abbiamo chiesto un parere all'ex assessore Stefano Tanzi che, ricordiamo, a suo tempo aveva brillantemente risolto il problema COMESER limitando considerevolmente le potenziali perdite.
Nella nuova veste di "esperto" Stefano ci ha dato una risposta puntuale prendendo in esame la partecipazione ASCAA e spiegando i motivi per cui la decisione di dismissione presenta alcune debolezze che avrebbero consigliato una diversa tempistica dell'operazione che così come impostata può comportare un onere per il Comune non indifferente.
L'approccio di Stefano può sembrare molto tecnico, la materia l'impone, ma a me preme rilevare che è anche un modo di esercitare una critica costruttiva che troppo spesso viene dimenticata.
Messa in liquidazione di ASCAA
ASCAA
S.p.A. è stata costituita, il 9 settembre 2002, con atto del notaio dott.
Stefano Gardelli n. 61156, dalla trasformazione dell'omonimo consorzio
denominato Azienda Speciale Consortile Approvvigionamento
Acqua.
Con
atto del notaio dott. Marco Micheli n. 66944 del 20 dicembre 2013, è stato
approvato il progetto di scissione parziale di ASCAA s.p.a. e San Donnino
Multiservizi s.r.l. e di conferimento ad Emiliambiente s.p.a. con assegnazione
alla stessa del ramo di attività del servizio idrico integrato dal 1° gennaio
2014.
ASCAA
attualmente è una società patrimoniale, e pertanto, in attuazione dell'art. 1,
comma 612, lettera b), della legge 23 dicembre 2014, n. 190, ASCAA, essendo
priva di attività operativa, dovrà essere posta in liquidazione
volontaria.
Il capitale
sociale posseduto da Comune di Fidenza: 282.373 euro
(18,50% del capitale sociale complessivo di
1.526.339 euro) pari a n 282.373
azioni del valore nominale di €. 1,00 ciascuna.
Enti
associati: provincia di
Parma e comuni di Parma, Fidenza, Polesine P.se, Salsomaggiore Terme, Sissa,
Sorbolo, San Secondo P.se, Fontanellato, Busseto, Zibello, Soragna, Torrile,
Colorno, Roccabianca, Fontevivo, Trecasali, Mezzani, Ostello di
Costamezzana.
Così com'è ASCAA oggi risulta essere solo una
società patrimoniale che oltre al valore del capitale sociale dispone di un
grande patrimonio di infrastrutture legate al ciclico idrico integrato
dell'acqua che sono presenti in alcuni dei comuni soci, tipo acquedotti,
centrali di pompaggio, nonché grandi linee di trasferimento per l'acqua, ma non
è una società operativa e la legge ti dice che questo tipo di società le devi
dismettere o mettere in liquidazione . E' evidente che i cespiti di grande
valore realizzati nel tempo, anche con soldi del comune di Fidenza in comuni
vicini tipo Salsomaggiore e Fontevivo, se si mette la società in liquidazione la
legge prevede che vadano riconosciuti e pagati dai singoli soci, in questo caso
i comuni, che ne rientrino in possesso. Non si tratta di bruscoline ma di milioni
di euro, quindi la domanda che mi sorge spontanea è: dove troveranno le risorse
necessarie tutti i vari comuni, non solo Fidenza, per pagare ad ASCAA ognuno la
propria parte? E poi secondo quale ripartizione visto che Fidenza è stato il
socio che più ha investito negli ultimi 30 anni? Non è un caso infatti che,
sempre nella stessa relazione, venga riportata la frase che segue, quasi a
mettere le mani avanti proprio per i motivi di cui sopra.
In
tale scenario, l'Assemblea ordinaria dei soci di ASCAA, tenutasi il 19 febbraio
2015, ha conferito al Presidente, quale Amministratore unico della società,
mandato di "porre in essere tutte le attività necessarie alla dismissione
delle partecipazioni azionarie in ComeSER e Salso Servizi srl in liquidazione,
nonché alla contestuale assunzione dell'impegno alla presentazione ai soci di un
piano di liquidazione chiaro e preciso su cui assumere le conseguenti decisioni.
"
In
ordine a queste ultime parole "su
cui assumere le conseguenti decisioni", a mio modesto modo di vedere in Consiglio
comunale all'atto pratico su ASCAA è stata votata una delibera al buio in quanto
si è deciso per la messa in liquidazione prima ancora di conoscere un qualsiasi
piano di liquidazione. E se alla fine risultasse troppo oneroso per comuni, gli
stessi come si compoterrano? E' un po' come la vicenda ASP dove prima i comuni
soci hanno deciso di fare lo spezzatino, poi hanno chiesto a destra e a manca le
varie simulazioni e piani economici che supportassero la loro decisione. Di
solito si fa il contrario e in questo caso il tempo per avere una prima
valutazione di massima dei costi per i singoli comuni soci c'era tutto, anche
perché i cespiti sono tutti conosciuti e a libro, unitamente ai costi sostenuti
per ogni singolo intervento negli ultimi 30 anni prima dal Consorzio diventato
poi ASCAA.
Io a suo
tempo, quando ero assessore alle partecipate ed è tutto agli atti per fortuna,
dissi in tempi non sospetti che ASCAA era un contenitore vuoto che andava
sfruttato e riempito altrimenti la sua fine naturale era la messa in
liquidazione. Oggi vedo che i fatti mi stanno dando ragione, ma se i comuni soci
in quel tempo avessero avuto più coraggio e lungimiranza, ASCAA (in quanto
società totalmente pubblica) potevi utilizzarla come società e strumento
operativo in cui far confluire attività tipo i rifiuti, la manutenzione delle
strade, del verde, degli immobili comunali, lo sgombero della neve e tanto
altro, al servizio di tutti i comuni soci e con economie su larga scala. Vedo
che è stata fatta la scelta più comoda e facile, cioè la messa in liquidazione,
ma ribadisco dove li troveranno i soldi necessari i singoli comuni??
Questo era
già un problema che spaventava tutti gli amministratori dei vari comuni nel
2012/2013 e non mi risulta che oggi la situazione sia diversa da
allora.
Stefano Tanzi