" Mi porterò la sconfitta contro l'Australia nei quarti di finale della RWC2015 nella tomba, e lo dico davvero ", ha detto Greig Laidlaw, capitano della Scozia, al sito della BBC durante il lancio dell'edizione 2016 dell'RBS 6 Nations.
" È qualcosa che come giocatore ti può capitare una volta in tutta la tua vita, un'occasione quasi unica. La carriera di un giocatore di rugby può cambiare da un momento all'altro e tu metti il lavoro di una vita in questo tipo di occasioni. Vederle sfumare in quel modo è difficile da accettare ".
Nonostante la Scozia abbia già occasione contro l'Inghilterra di fare ammenda per la controversa sconfitta patita a Twickenham contro i Wallabies - che verranno al BT Murrayfield in autunno in una sfida imperdibile - Laidlaw non riesce a non guardare indietro ad un passato ancora molto vicino senza un pò di rancore. Il piazzato di Bernard Foley, arrivato dopo un calcio di punizione assegnato - con un grossolano errore - dal direttore di gara, Joubert, ha condannato la Scozia ad una sconfitta immeritata e davvero pesante, arrivata a meno di un minuto dalla fine del tempo regolamentare e dopo essere stati avanti nel punteggio, quando su Twickenham si era abbattuto un vero e proprio diluvio.
" Non possiamo comunque piangerci addosso", continua Laidlaw. "Niente ci è dovuto e nessuno ci regalerà nulla; nessuno avrà compassione di noi nel 6 Nations e noi soprattutto non dobbiamo avere questa attitudine. Dobbiamo migliorare, rimetterci in corsa e vincere le partite che ci attendono ".
La Scozia esordirà contro l'Inghilterra ma dovrà fare a meno di Adam Ashe e Alex Dunbar, entrambi rientrati ai rispettivi club per sottoporsi alle cure degli staff medici. I due sono stati esclusi dal gruppo per infortunio e saranno costretti a saltare almeno le prime due gare del Championship. I Dark Blues hanno vinto solo tre gare nelle ultime quattro edizioni del 6 Nations - chiudendo l'ultima con cinque sconfitte - ma sabato 6 febbraio possono riscrivere la storia degli anni recenti del rugby scozzese. La vittoria dei Glasgow Warriors in Guinness Pro12 dello scorso anno e la bella campagna alla RWC2015 parlano chiaro: il rugby scozzese può smettere i panni dell'eterno underdog e cominciare a mettersi in condizione di vincere contro chiunque.
Informazioni su Matteo Mangiarotti
Sport writer living the dream in Scotland (@DotRugby Home Nations correspondent), graduate, CSS for a living, love rugby and v'ball,Genoa&Hearts fan It's good to be me,despite all! (all views are my own - obviously!) follow me on Twitter: @Soloteo1980
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