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R.d.C./ I vescovi chiedono a Kabila il rispetto della Costituzione

Creato il 14 novembre 2015 da Marianna06

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“No” a periodi di transizione e creazione di istituzioni straordinarie, “sì” al dialogo politico, nel rispetto della costituzione in vigore. Si può riassumere così la posizione della conferenza episcopale della repubblica Democratica del Congo di fronte alla proposta del presidente Joseph Kabila di aprire un tavolo di discussione con le forze politiche e sociali del paese.

La proposta del presidente è arrivata nel momento in cui si moltiplicano, dopo il rinvio a data da destinarsi delle elezioni locali, i dubbi sul futuro del paese: il voto rimandato, infatti, avrebbe dovuto aprire la via a una serie di consultazioni, che si sarebbe conclusa con le presidenziali di novembre 2016. Uno slittamento visto dall’opposizione come un tentativo di far restare il capo di stato al potere anche dopo la fine del suo secondo mandato, l’ultimo attualmente consentito.

“Il dialogo - si legge nel comunicato dei vescovi, firmato dal presidente della Conferenza episcopale, monsignor Nicolas Djomo Lola - dovrà svolgersi nel rispetto assoluto del quadro istituzionale e costituzionale in vigore. Procedere altrimenti comporterebbe il pericolo, dalle conseguenze incalcolabili per la nazione, di riaprire il dibattito sulla revisione e il cambiamento della costituzione”.

Per questo motivo, dunque, i presuli chiedono innanzitutto che “le scadenze elettorali siano rispettate”, che “non sia organizzata alcuna transizione, perché contraria alla Costituzione”, e che “non sia creata nessuna istituzione straordinaria”.

Il documento si conclude con un appello alla comunità internazionale: “Mantenga il suo sostegno al processo elettorale in corso e sia garante delle conclusioni del dialogo nazionale, in modo da evitare nuovi blocchi, che potrebbero risultare dalla cattiva fede di una o dell’altra parte”, è l’auspicio della Conferenza episcopale.

             a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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