Sono passati in un attimo, non me ne sono nemmeno accorto.
Quando una persona muore, per ognuno di noi, rimane un vuoto dentro, pieno di emozioni, ricordi, riflessioni; un dolore che solo chi sta vivendo “quella” tragedia, sa sentire e provare perchè ognuno di noi porta dentro il suo, con i suoi morti.
Lo stacco da questa terra è sempre una tragedia, qualcosa vissuto quasi sempre e solo, dalla nostra cultura, come “solo” una perdita. L’attaccamento, il materiale ci portano a viverla come la più grande disperazione ma in questo ci deve essere anche una porta aperta al coraggio di accettare un “passaggio”, si deve trovare anche la gioia, l’amore.
Ecco questo mi sento di dire, qualcuno la chiama fede, qualcuno credere in qualcosa al di fuori della nostra portata, c’è chi lo identifica in Dio, chi in Buddha o in Allah, ma la strada è sempre la stessa, la ricerca di noi stessi nel trovare quella pace che sappia portarci via senza che le mani si attacchino troppo a questo terreno, perchè non è nostro, è solo un punto di passaggio.
Da questa riflessione mi piace ricordare ciò che una persona ha lasciato a quelli che sono rimasti in vita, e non sono solo dolori ma anche una immensità di stimoli a proseguire questa difficile ma inestimabile vita, piena di valore, di valori, di persone da amare.
Oggi desidero ricordare Elisabetta per quello che ci ha dato, per quello che ha saputo passarci come testimone: un insegnamento di umiltà e coraggio immensi.
Attraverso le azioni ed il comportamento di una persona, seguono altre azioni ed altri comportamenti di altre persone, che portano avanti ideologie, usanze, abitudini, modi di essere e di pensare, saggezza, cose che ci sono state insegnate anche da grandi personaggi della storia e nomino Gandhi per l’enorme ammirazione che nutro nei suoi confronti e per il quale una intera nazione si mosse con lui per liberare una India pronta a camminare da sola.
Ecco, Elisabetta, nel nostro piccolo, ci ha insegnato questo, a camminare, a perseguire quelli che sono i nostri scopi e principi, a procedere con il “petto in fuori” il cammino di questa vita, nonostante le difficoltà che si incontrano, ad insegnarci a spostarli, con diligenza e rispetto e non con cattiveria e disprezzo.
Quella bella frase scritta per mio Padre ed ora anche per Lei, “Sempre con noi” è il simbolo di quanto sopra, il fatto che in questi due anni, seppur difficili, siamo riusciti a nominarla, sorridendo, scherzando e non solo piangendo, tutti i giorni, in mille occasioni, apre questa bella energia, che non vediamo, tocchiamo più, ma che nei nostri cuori sentiamo… “sempre con noi” !
Che questo anniversario, sia di ispirazione per la mia Famiglia, a questi bei pensieri, e a quel suo bel sorriso, nel vederci così come siamo.
Ciao Cerbiatto!
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“Lullaby”
Dear, my lovely Dear
Listen to the heart….listen Dear
What kind of realtionship
What kind of relationship
Come, sleep
Why aren’t you listening to me?
My child
Help him to sleep
In the land of dreams
Let me take you
I shade you with stars
Let me take you
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Thank you to: “Ustad Shujaat Husain Kah”
ENG
It’s been in a while, I have not even noticed.When a person dies, for each of us, there remains an emptiness inside, full of emotions, memories, reflections, a pain that only someone who is experiencing “the” tragedy, knows, hear and feel because each of us carries inside her, with his dead.The detachment from the land is always a tragedy, something almost only ever lived, our culture, such as “only” a loss. The attachment, the material lead us to live as the greatest despair but in this there must also be an open door to the courage to accept a “passage”, you must find the joy, love.That’s why I feel like saying, someone called faith, someone to believe in something outside of our reach, there are those who identifies God, or Buddha or Allah, but the way is still the same, the search for ourselves in finding that peace that knows how to get us out without hands from sticking too much to this land, because it is not ours, it’s just a transit point.
From this reflection I like to remember what a person has left those who remained alive, and they are not only pain thoughts but also an immensity of inspiration to continue this difficult but invaluable life, full of value, values, people to love .
Today I wish to remember Elisabetta’s for what it has given us, for what she has been able to pass as a witness: a lesson in humility and immense courage.
Through the actions and behavior of a person, followed by other actions and other behaviors of other people, who carry ideologies, customs, habits, ways of being and thinking, wisdom, things that we were taught as well as important historical figures I mention Gandhi and the enormous admiration that I have for him and for which an entire nation moved with him to free a India ready to walk alone.
Here, Elisabetta’s, in our small, has taught us this, to walk, to prosecute those who are our aims and principles, to proceed with the “chest out” the journey of this life, despite the difficulties encountered, such teach us to move with care and respect and not with malice and contempt.
That beautiful words written by my Father, and now even for you, “Always with us” is the symbol of the above, the fact that in these two years, altough difficult, we were able to name her, smiling, joking and not just crying, all days, in many occasions, opens this beautiful energy that we see, touch more, but in our hearts we feel … “always with us”!
May this anniversary, be an inspiration to my family, these beautiful thoughts, and her beautiful smile, to see us, as we are!
Hello Fawn!