Re della terra selvaggia

Creato il 06 febbraio 2013 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Anno: 2012

Durata: 92′

Genere: Drammatico

Regia: Benh Zeitlin

Nazionalità: USA

Distribuzione: Satine Film

Uscita: 07/02/2013

Raramente oggi, capita di andare al cinema, vedere un film e restarne totalmente stupefatti, tramortiti, e piacevolmente colpiti, senza riuscire ad allontanare il pensiero da quelle immagini, da quelle parole…ecco una tale esperienza sarà possibile da domani, andando in sala a vedere Re della Terra selvaggia, opera prima di uno sconosciuto ed esordiente Benh Zeitlin (i suoi primi cortometraggi si possono vedere su www.court13.com). Esordiente sì, il suo regista, ma assolutamente meritevole di tutto il successo ottenuto fino ad oggi, il suo film è diventato, infatti, il titolo più premiato al mondo nel 2012 e definito da Time Magazine come uno dei dieci migliori film dell’anno. Ma non solo, ha ottenuto tanti di quei premi, che sono anche difficile ricordare, come il Gran Premio della Giuria e della Migliore Fotografia al Sundance, il Gotham Award come Miglior Regista Esordiente, 4 nominations agli Spirit Awards (Miglior Film, Miglior Regia, Migliore attrice, Migliore fotografia), l’ambita Camera d’Or al Festival di Cannes come Miglior Opera Prima, il Premio del Pubblico al Los Angeles Film Festival, il Premio Rivelazione al London Film Festival e tanti altri ancora, tra cui, dulcis in fundo, quattro delle più importanti nomination conferite dall’Academy: Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Sceneggiatura non originale e soprattutto Miglior Attrice Protagonista a Quvenzhané Wallis, che a soli nove anni è la più giovane candidata di tutti i tempi all’Oscar grazie ad un interpretazione capace di incantare ed intenerire il cuore del pubblico degli Stai uniti, Presidente Obama compreso.

Ora, se il film dell’esordiente Benh Zeitlin, girato nel poco costoso 16 mm, interpretato da attori non professionisti, realizzato con soli un milione e 800 mila dollari di budget, è stato definito da tutti quelli che hanno avuto il piacere di vederlo in anteprima, il film rivelazione dell’anno, un motivo ci sarà. Più che un film, Re della terra selvaggia è, infatti, una favola, una fiaba apocalittica, in grado di riaccendere emozioni insite in noi, che ormai da qualche tempo, hanno difficoltà a venir fuori. Benh Zeitlin ha avuto la straordinaria intelligenza di raccontarci un mondo lontano, che allude all’America più povera, e in particolare a quei terreni paludosi della Louisiana, attraverso gli occhi di una bambina, che vede tutto come se fosse un universo surreale, magico e fantastico.

La protagonista è Hushpuppy (Quvenzhané Wallis), una bambina di soli sei anni, piccola ma risoluta come poche al mondo, la quale, abbandonata dalla madre, vive con il padre Wink, un uomo a tratti duro, ma che sa amare la sua piccola a modo suo, perseguendo un unico scopo: la salvezza della sua creatura. Entrambi vivono al margine del mondo reale, in una comunità multietnica denominata Bathtub, in cui la povertà, il fango e la sporcizia sono gli elementi primordiali. Il padre, nonostante tenti di nasconderlo, è gravemente malato, e quando Hushpuppy lo scopre, insieme a lei anche la natura impazzisce: la temperatura aumenta, le calotte di ghiaccio si sciolgono e arriva un esercito di creature preistoriche chiamate “auroch”. Laddove la natura, corrisponde alla fondamentale risorsa per l’esistenza di questa comunità, Hushpuppy e i restanti abitanti di quel luogo, devono fare i conti con l’altra faccia di essa, che da benigna si trasforma in maligna, ostile e crudele natura leopardiana che tutto distrugge. Così, uno dei tanti disastri ambientali, causati dai cambiamenti climatici e non solo, diventa materia fantastica per un film che mostra allo spettatore, tale sovvertimento, attraverso lo sguardo della piccola protagonista. La realtà si confonde con le fantasie di una bambina, che tutto trasforma in magia e illusione.

Hushpuppy, impaurita da quello che succede attorno a sé, scappa per andare alla ricerca della madre, per poi tornare, forte come un uomo, eroina e regina di una Terra selvaggia, capace di proteggere suo padre e il resto della sua caparbia e insolita comunità, dalle insidie della natura e dall’attacco dei giganteschi auroch.

In definitiva, nonostante queste parole, non arrivino a rendere giustizia alla bellezza mozzafiato di cui è portatore il film di Behn Zeitlin, Re della terra selvaggia conquista tutti, grazie al linguaggio poetico con cui descrive un mondo che solo parzialmente conosciamo, fatto di difficoltà ma anche di magia e sogni. Un gioiello cinematografico dedicato a chi ama il cinema, da domani nelle sale italiane in sole 30 copie. Non perdetelo.

Valentina Calabrese


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