Re della terra selvaggia – Benh Zeitlin

Creato il 13 maggio 2013 da Amalia Temperini @kealia81

Partiamo dal presupposto che ho iniziato a vedere questo film col mal di testa,per cui ho proseguito portandolo avanti in due tranche, mantenendo tutti i pregiudizi del caso, poi sono miseramente svaniti.

Re della terra selvaggia è un lavoro che nell’insieme non mi ha fatto impazzire; nella sua prima parte scorre abbastanza lento, in una seconda, invece, ha uno slancio maggiore poiché emerge in maniera viscerale l’aspetto centrale del tema portante.

Come in una sorta di romanzo di formazione l’aspetto privilegiato è la grande disperazione legata attorno alla figura di Hushpuppy, una bambina, figlia di un uomo rude, duro, che con difficoltà ammette la propria malattia e fragilità. Lei non ha una madre; vive in una comunità selvaggia in mezzo a un golfo creatosi dalla restituzione di una diga edificata dal nostro mondo industrializzato cui fanno guerra. La grande vasca – questo il nome del loro habitat – ha sue regole e una scuola. La maestra è la guida educativa che permette di capire il funzionamento della natura, e di come l’uomo, attraverso la sua evoluzione, abbia dovuto convivere coi animali feroci e più grandi di lui da sempre. Le paure più grandi da piccola bambina le permetteranno di ottenere massima maturità compiendo atti di coraggio straordinari.

Il titolo originale del lavoro è tradotto in italiano bonariamente, ma nella sua precedente riflessione assume un tono rude e chiaro. Beast of the southern wild (Bestie del sul selvaggio) è un film del 2012 diretto da Benh Zeitlin che ha vinto  premi a Cannes e al Sundance Festival.
Il montaggio non è strepitoso. Ottima colonna sonora. Merita di esser visto per il suo finale, intenso e significativo.

Trailer:


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