Per non fare tardi sono arrivato alle 7:30 sotto casa sua, dove ha anche lo studio, e i ragazzi (Tibetani) sono venuti fuori e mi hanno inviato a salire in casa.
In una terrazza, con il fresco che c’è a Delhi alla mattina, gli ancora pochi clacson che premono in continuazione, la natura forte, e un terrazzo pieno di piante bellissime, alcune mai viste.
Lei è arrivata e dopo un po di conversazione (ero a stomaco vuoto come da istruzioni) mi ha sentito il polso sinistro e poi destro e poi dopo qualche minuto ancora il sinistro.
Nel frattempo fra un sentire il polso ed un altro, ci siamo messi a parlare di mille cose interessanti fra le quali il metodo che ha per andare a raccogliere le piante che poi diventano medicine e che raccoglie mediamente nel mese di Luglio ed Agosto ad altezze che sfiorano i 5500 metri, nel Kashmir.
Dopo un pò, mi ha nuovamente confermato anche lei che escluderebbe sia il tumore, che la sclerosi multipla reiterata e mi ha invece chiesto se da bambino avevo avuto delle particolari infezioni! Insomma che cosa ho dentro il cervelletto? Al 100 per cento nessuno riesce a dirlo, anche se la diagnosi che più si avvicina è del glioma a basso stadio.
Non ricordo nulla di particolarmente grave e se lo chiedo a mia madre che ha 88 anni credo che il risultato sia lo stesso.
Subito dopo mi hanno portato una meravigliosa colazione, di the, pane e miele e ho cominciato a sorridere, con la pancia vuota al mattino, a meno che devo fare degli allenamenti specifici, non mi piace cominciare la giornata.
Dopo mi ha preparato, come daccordo un set di “medicine” per i prossimi 4 mesi e fra 3, con una risonanza vediamo come sto andando.
Nel frattempo, desidero fermarmi con qualsiasi altro esame invasivo, credo in quello che mi ha detto e lo persevero, poi vedremo.
Anche questa parte del viaggio, che era fra le priorità, ha portato buoni risultati e non rimane che perseverare nel mio motto perpetuo: “Avanti tutta” !