<< C’erano due fratelli che decisero di lasciare casa loro e viaggiare in un’altra terra.
A quei tempi, prima di partire per un viaggio, ci si sottoponeva a una cerimonia di
purificazione, in cui ci si lavava ogni parte del corpo e anche il cuore.
Perciò il giorno della partenza i due fratelli andarono al fiume e cominciarono a
lavarsi. Si tolsero i cuori, li lavarono bene e li posarono su una roccia ad
asciugare mentre si strofinavano il resto del corpo.
(….) Quando finirono di lavarsi se ne andarono, dimenticandosi i cuori sulla roccia
vicino al fiume. Se ne resero conto solo quando, raggiunta la nuova terra, videro
che non provavano alcun piacere, non capivano, e non provavano alcuna emozione
per tutte le cose nuove che i loro occhi vedevano.
Il fratello maggiore si toccò il petto e comprese che il cuore non c’era. Il fratello
minore fece altrettanto. Ripresero le loro sacche e si rimisero in marcia verso casa
più in fretta che potevano. Quando arrivarono al fiume, diversi giorni più tardi, i
loro cuori erano ancora là, ma il susseguirsi dei giorni e delle notti li aveva rovinati,
e le formiche ne avevano divorato dei pezzi.
I due fratelli lavarono i cuori e se li misero a posto, ma non riuscirono più a provare
le emozioni che avevano provato in passato di fronte alle cose nuove.>> (p.266)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)