La tesi di Fabrizio Tonelli, docente di Scienze Politiche all’università di Padova, è che non è affatto vero che la società dell’informazione, che attualmente viviamo, grazie a internet e ai “media” in generale, abbia accresciuto la nostra conoscenza.
Fondamentale è, infatti, il distinguo tra informazione e conoscenza.
E’ scontato che accedere a una molteplicità d’informazioni non equivale né a comprenderle, né a saperle utilizzare con correttezza.
La conoscenza autentica, quella che facciamo nostra, ricorre alla ragione critica ossia alla capacità di pensiero mediata da riflessione e ragione, cui poi noi diamo un ordine sequenziale e logico.
Cultura non è accumulo di dati,che possono risultare utili soltanto a patto che siamo capaci di utilizzarli, basandoci su di un percorso culturale antecedente e quindi già in nostro possesso.
L’obiettivo del lavoro di Tonelli è quello di squadernare, purtroppo, una certa mediocrità culturale degli studenti che escono oggi dalle nostre scuole.
Studenti abilissimi, tuttavia, nel padroneggiare computer, iPad, iPhone et similia.
E il problema non è circoscritto solo al nostro “bel paese” quanto è piuttosto generalizzato.
Urge porre riparo-suggerisce Tonelli . E farlo anche in fretta .
Senza demonizzare, ovviamente, quanto di valido e d’ importantissimo le nuove tecnologie attualmente mettono a disposizione dell’umanità.
Insomma un utilizzo delle medesime con “mica salis”.
Leggiamo, ad esempio, a pag 147 de “L’età dell’ignoranza” : “L’ignoranza è avanzata in tutto il mondo. E’ propagandata, intrattenuta,diffusa, inculcata ai piccoli e offerta ben impacchettata ai grandi. Visto che di panemse ne può distribuire sempre meno, occorre offrire doppia dose di circenses .Meno soldi per la scuola, meno investimenti nella banda larga, meno luoghi e occasioni di discussione ma più spettacoli disponibili ventiquattr’ore su ventiquattro, su qualsiasi piattaforma, dalla vecchia tivù in salotto, al più recente modello di iPhone ".
Buona lettura, allora, amici.
Spendete bene , dunque, il "vostro" week-end.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)