Real – Surreal a New York

Creato il 15 novembre 2011 da Witzbalinka

Fino al 12 Febbraio il Whitney Museum of American Art esibisce Real / Surreal che analizza le due correnti artistiche dei secoli XX e XIX che fecero propri i concetti di libertà e di approccio politico all’arte, attraverso le opere di artisti americani degli anni ’20, ’30, ’40 del secolo scorso.

La mostra, curata da Carter Foster, riflette sul significato filosofico della collezione permanente del Museo Whitney, incentrata sulla tensione che queste due correnti hanno generato nella storia dell’arte del secolo scorso.

Il Realismo nasce dopo la Rivluzione Francese, quando sorge un movimento artistico che proclama la realtà come centro d’interesse, dirigendo il suo sguardo alla società e alla libertà per esprimere l’ingiustizia. I dipinti ritraggono la vita quotidiana senza artifizi e rifiutano l’accademicismo predominante nell’arte dell’epoca.

Il Surrealismo è l’erede del Dadaismo, avanguardia artistica degli anni ’20 del secolo scorso, e si incentra fondamentalmente sul pensiero di André Bretón e del gruppo di Parigi. Breton, poeta che predicava contro i limiti che la realtà impone alla libertà di creazione, e voleva sovvertirla per dare spazio all’immaginazione usando la scrittura automatica, nella quale l’atto di scrivere non passa attraverso la correzione della ragione, bensì attraverso le immagini cher scaturiscono dalle emozioni.

Nonostante le apparenti grandi differenze tra la corrente realista e quella surrealista, si può dire che convergano nello stesso punto di opposizione e che provochino una ampia gamma di visioni, correnti e movimenti nel mondo dell’arte, che questa mostra affronta. A questo proposito vengono esibiti i lavori di George Tooker, Edward Hopper, Charles Sheeler ed altri.

George Tooker nacque negli Stati Uniti nel 1920 y studiò Letteratura presso l’Università di Harvard, ma si diresse poi verso la pittura figurativa realista, specialmente caratterizzata dal realismo magico e da quello sociale, concetrandosi sul tema dell’alienazione umana. I suoi personaggi chiaramente androgini, senza espressione o immobli, mostrano la perdita dei diritti politici e sociali di una società di tipo orwelliano, in cui la tecnica e la scienza non riescono a produrre il diritto al piacere, il diritto al godimento e alla felicità.

Edward Hopper è uno dei pittori americani più conosciuti. Rappresentante dell’espressionismo astratto sviluppatosi dopo la Seconda Guerra Mondiale, crea opere che rappresentano situazioni classiche della cultura nordamericana dell’epoca. I suoi lavori sono quasi una cronaca in cui il personaggio si trova in un contesto disabitato che resta implicito nella gestione della luce con colori freddi, caratteristica del suo stile. Hopper nei suoi lavori riflette in modo critico sulla società che avanza verso un modello individualista, disumanizzante.

L’esposizione mostra anche opere di pittura, disegno e fotografia degli anni ’60, giustapponendole alle opere anteriori per evidenziare come ogni gruppo di artisti abbia elaborato una propria strategia di avvicinamento alla realtà.

Per maggiori informazioni: http://whitney.org/Exhibitions/RealSurreal

Nancy Guzman


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