Reality grey

Creato il 11 giugno 2014 da Iyezine @iyezine

Define Redemption dei Reality Grey è uno degli album più interessanti usciti negli ultimi mesi, ne abbiamo parlato con Anto, chitarrista della band e ne è uscita un’intervista, con molte sorprese e uno spaccato critico ma intelligente sul metal in Italia: la parola al musicista pugliese …

IYE Ciao, sono passati più o meno un paio di mesi dall’uscita di Define Redemption: come è stata l’accoglienza da parte di pubblico e addetti ai lavori ?

Ottima, so che tutti rispondono cosi a questa domanda, ma è un dato di fatto che la nostra release ha collezionato una serie di recensioni molto positive e questo ci rincuora, data l’enorme mole di lavoro e i sacrifici che abbiamo fatto. Qualche recensione tiepida c’è stata e addirittura una stroncatura che ci ha liquidato come l’ennesimo clone di “The Jester Race” degli In Flames …
È evidente che il tizio si è limitato a leggere la biografia della label che ci etichetta come melodic death metal senza ascoltare nulla del nostro disco.
Per il momento siamo ultra soddisfatti del feedback ricevuto.

IYE Il vostro è un death metal moderno nel quale convivono un’anima metalcore ed una più classica: per alcuni il death classico è ormai obsoleto ma, a mio parere, conta soprattutto la qualità del lavoro, che sia esso old school o moderno. Voi cosa ne pensate al riguardo?

Sono perfettamente d’accordo. Se devo essere sincero a noi non interessano le catalogazioni di genere, non so se siamo melodic death metal, metalcore o death metal classico (ne dubito). Vogliamo semplicemente suonare la musica che piace a noi senza restrizioni. Tra l’altro leggo spesso una specie di ghettizzazione del filone melodico o moderno nei generi estremi, come se fosse qualcosa di eticamente sbagliato, ma davvero vogliamo sentire sempre gli stessi giri, stacchi e riff? Altra cosa è l’anacronisticità , davvero dobbiamo relegare dei generi solo ad una parte della storia musicale? Se il cd è bello è bello, punto e basta.

IYE Avete dimostrato di essere degli ottimi musicisti ma, secondo il mio parere, “Define Redemption” eccelle in particolare nel songwriting: qual’è la prassi nella creazione di un brano dei Reality Grey?

Ti ringrazio per il complimento. Alla base sicuramente si parte con dei riff di chitarra ma è un processo strano perché non abbiamo un “modo” predefinito di comporre. A volte arriviamo già in sala prove con il pezzo completo, altre con delle parte mancanti che vengono composte con l’aiuto di tutti. Altre ancora addirittura sono magari improvvisate lì per lì, vedi per esempio il ritornello di I Despise: arrivai in sala prove con il pezzo già fatto tranne che per il ritornello che è stato praticamente improvvisato, poi gli abbiamo aggiunto un’armonia di chitarra e cosi è finito dritto dritto sulla versione finale del disco.
Ogni canzone è frutto dell’ispirazione a casa o in saletta, e non sai mai quando può venirti, come ho detto è un processo difficile da spiegare.

IYE Ho trovato nei solchi del disco una gran voglia di sperimentare, seppur sempre in ambito estremo, varie sonorità: come vi ponete nei confronti degli altri generi metallici e, inoltre, abitualmente ascoltare altro oltre al metal?

Di sicuro non vogliamo mai ripeterci, la sperimentazione (sempre nei limiti del ragionevole) è parte del nostro essere band, ed è facile riconoscerlo se si ascoltano i nostri lavori, mai uguali fra di loro, neanche i singoli pezzi su ogni album si assomigliano. Fare cd tutti uguali non ci interessa, è noioso da ascoltare e da suonare. A volte ci hanno liquidato come l’ennesima band di death melodico, ma se si ascolta il disco anche superficialmente si capisce subito che non è assolutamente cosi. Define Redemption non è un disco a cui puoi dare una catalogazione ben precisa e sfido chiunque a dire il contrario ascoltando per esempio la title track e subito dopo Rot of Nation o Equilibrium.
Ognuno di noi ha dei generi metal che preferisce ad altri, death metal, stoner, djent, progressive e tutti influenzano il nostro modo di comporre, credo; inoltre, per rispondere alla tua domanda, sì tutti ascoltiamo molto altro. Personalmente mi piace molto il rock mainstream americano come Chris Daughtry che adoro.

IYE Avete nel corso degli anni condiviso il palco con band del calibro di Necrodeath, Deicide e Hatesphere: quanto davvero si impara nel suonare al fianco di band di livello internazionale come quelle citate?

Si impara molto. Da cosa fare (e soprattutto non fare) per una buona riuscita del concerto, oppure puoi imparare come avere un buon suono, che strumentazione usare per una buona resa, tanti tricks ai quali magari non avresti mai fatto caso. Insomma sicuramente delle esperienze che servono nella vita da musicista.

IYE Nella vostra regione in poco tempo sono nate diverse band che sono uscite in questi mesi con bellissimi lavori, come gli Warknife e gli Elegy of Madness, fornendo così l’impressione di una scena in salute: come stanno realmente le cose nella vostra bellissima Puglia? E cosa ne pensate della scena italiana nel suo complesso?

Per quanto penso che si possa parlare di scena pugliese, sicuramente non c’è nessuna scena italiana, o se c’è nessuno di noi ne ha mai sentito parlare. In italia non ci si aiuta fra band, a meno che non ci sia arrivismo sfrenato e interessato, anzi, adesso c’è un nuovo sport, il boicottaggio a chiunque faccia un’unghia in più di te. È chiaro, ci sono delle persone stupende che si spaccano la schiena da anni, ma in generale è tutto molto peggiorato. Noi da parte nostra abbiamo sempre fatto del nostro meglio per aiutare l’underground: giusto per farti un esempio , il più delle volte abbiamo dovuto prestare la nostra strumentazione ai concerti senza neanche ricevere un grazie e neanche il saluto la volta dopo. Non ti parlo di una volta ma di decine. È un peccato perché in Italia e in Puglia specialmente abbiamo davvero ottime band, come quelle che hai citato (che non conosco di persona ma solo musicalmente), ma purtroppo la guerra dei poveri non porta a nulla. Nonostante chiunque possa vedere che qui abbiamo un sacco di concerti con situazioni dall’underground al professionale, posso assicurarti che sotto c’è ben poca roba a livello personale e umano e te lo dico a malincuore. Mi spiace dirlo ma non ci sentiamo parte di nessuna scena, emigrare è molto meglio anche nel campo musicale …

IYE Bakerteam sta sfornando band di diverso genere accomunate tutte da un’ottima qualità, faccio anche a voi questa domanda : come siete arrivati alla firma con questa etichetta?

Molto semplicemente abbiamo mandato il nostro cd! Scherzi a parte, lavoriamo da circa un paio d’anni con la K2 Music Management , che si occupa di presentare la band in maniera professionale agli addetti ai lavori. Fra le varie proposte che abbiamo avuto quella della Bakerteam ci è sembrata la più convincente , anche perché ha una storia non indifferente alle spalle come etichetta discografica (vedi Scarlet Records). Se dovevamo scegliere un’etichetta era necessario che fosse una vera, di gente che lo fa per lavoro. Quello che stanno facendo per noi è straordinario.

IYE Siamo alle porte dell’estate: quali sono i programmi dei Reality Grey sotto l’aspetto live ?

Per il momento stiamo preparando il set dal vivo in sala prove, sicuramente in autunno andremo finalmente on the road in Europa e probabilmente anche più in là.

IYE Chiudiamo con una domanda proiettata più in avanti: avete già in programma di incidere un nuovo disco e se sì, ci dobbiamo aspettare qualche cambio di direzione dal punto di vista stilistico ?

È ancora troppo presto per parlare del prossimo disco, siamo ancora presi da Define Redemption che è uscito da un mese e mezzo, dateci un attimo di gloria
A parte tutto, già qualche riff ogni tanto ci viene in mente e probabilmente a inizio anno nuovo ci metteremo al lavoro sui nuovi pezzi perché non vogliamo far passare altri 5 anni fra una release e l’altra. La direzione stilistica è una grande punto interrogativo, come ho già detto non ci poniamo limiti di composizione. Potrei dirti che mi piacerebbe magari fare delle canzoni un po’ più lente e groovy , ma davvero, chissà!
Colgo l’occasione di ringraziarvi per lo spazio e per il supporto sincero che ci avete mostrato. Chiunque voglia ascoltarci può seguirci sulla nostra pagina Facebook mentre su YouTube potete trovare il nostro video ufficiale “Define Redemption”, dategli un’occhiata!


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