“L’Epr è il reattore di terza generazione avanzata, più grande e flessibile al mondo in quanto permette di adattare il proprio livello di potenza alla domanda della rete e ha un rendimento termodinamico del 37%. Il 10% in più rispetto ai reattori di seconda generazione. Il reattore Epr è stato progettato secondo i più stringenti criteri di sicurezza , così da assicurare un alto livello di protezione da eventi interni ed esterni . In sostanza, quello che accade all’interno o all’esterno di una centrale non ha alcun impatto sull’ambiente circostante o sulla popolazione. A tal fine, sono utilizzati principi semplici e sperimentati come la ridondanza e la separazione fisica dei sistemi di protezione”,
Ma l’Italia è pronta per accogliere questa tecnologia e ritornare al nucleare? Secondo Nouri sì: “Il lancio del nucleare italiano è un’opportunità per tutta l’industria del Paese. Già oggi 65 aziende sono attive nel settore, grazie alla loro partecipazione ai progetti Epr in costruzione in Finlandia, in Francia e in Cina. È notevole il fatto che vi siano ancora in Italia competenze così significative”.
Per questi e altri motivi non c’è motivo di temere per la costruzione delle nuove centrali nucleari:le nostre aziende sono più che preparate ad affrontare la sfida. E le competenze tecniche non mancano di certo.