Rebe e Pomposelli fanno volare l’Acquedotto al 4° posto, Futsal CPFM ko

Creato il 10 novembre 2014 da Shefutsal
La sfida di alta classifica più interessante del girone B, serie A calcio a 5 femminile, quella tra L’Acquedotto ed il Futsal CPFM, delude le aspettative nel primo tempo, ma nella ripresa ci pensano le alessandrine a dare l’accelerazione giusta, mentre le marchigiane subiscono senza reagire. Giornata negativa di Pastorini e compagne salvate da Mascia in più occasioni. Motivatissime invece le romane, guidate, in attesa dell’ufficializzazione della nuova guida tecnica, dal fedelissimo Marco Pezzuco, uno che ha visto crescere questo gruppo negli anni.
Acquedotto e Futsal CPFM arrivavano alla partita della verità con tutte vittorie sul campo, ad eccezione dell'unica sconfitta contro il Montesilvano; ci sono tutte le premesse quindi per una partita equilibrata e combattuta.
Inizia a testa bassa l’Acquedotto che trova dopo neanche un minuto il gol con la granitica Rebe Hermida che esplode un terribile diagonale incrociato che si infila sotto la traversa e fulmina Mascia. Il gol spezza la tensione delle padrone di casa che arrivavano a questo importante appuntamento dopo una settimana difficilissima con l’esonero dell’allenatore e provvedimenti societari su alcune giocatrici. Pezzuco in panchina fa ruotare bene le sue ragazze, c’è spazio per la giovanissima Costanza Amici (classe 1997) che si disimpegna benissimo, e nel secondo tempo entrerà anche Anna Capozzi (classe 1996) che andrà vicinissima al gol. Anche Segundo prova tutte le sue giocatrici a disposizione, tranne i due portieri, senza riuscire però a cambiare volto alla sua squadra. Eppure le marchigiane riescono anche a pareggiare al 9’ con un tiro della solita Silvetti, destinato fuori, ma deviato con il corpo da Rebe nella propria porta. Ma è un regalo che le marchigiane tentano solo di capitalizzare senza mettere in campo la determinazione necessaria per vincere.
Motivazioni opposte in casa Acquedotto, che invece ha una voglia matta di fare bene, di vincere e dimostrare di poter sopravvivere alla dolorosa epurazione. Nei primi venti minuti c’è più Acquedotto che Futsal CPFM ma in generale la partita non decolla, le padrone di casa sono più intraprendenti delle ospiti, ma non pungono (mancano i due pivot Crespi e Moroni) e di fronte hanno anche un portiere come Mascia da dover superare.
L’Acquedotto però cresce decisamente di intensità nella ripresa e colleziona tre legni clamorosi a metà del secondo tempo, periodo di maggior pressione.
Mascia fa del lavoro straordinario mentre dall’altra parte, Vecchione si annoia. Il gol meritato arriva al 15’ con Rebe che si avventa, affamata, su un pallone smorzato da Mascia, che si ferma ad un metro dalla linea di porta. L’Acquedotto continua a spingere, il Futsal CPFM prova con i lanci lunghi. Su uno di questi Nobilio, una delle migliori delle sua squadra, commette un fallo di frustrazione, colpendo il pallone con la mano non potendo arrivarci con la testa. Ammonizione e tiro libero per le romane che Pomposelli si incarica di tirare.
Mascia intuisce la direzione ma non va determinata ed è il 3-1. Mancano due minuti e Segundo fa avanzare Mascia come quinto di movimento, ma il Futsal CPFM è totalmente demotivato da una prestazione da dimenticare. Si chiude con il conto alla rovescia dei bambini della scuola calcio a 5 maschile della SS Lazio impegnati in un’esibizione tra la partita dell’Acquedotto femminile e quella successiva della SS Lazio.
Arriva il fischio finale, si abbracciano le ragazze dell’Acquedotto ed i dirigenti in panchina. La tensione svanisce e lascia il posto a qualche lacrima che evapora subito nel sorriso e nella gioia. La settimana più difficile è passata, la squadra ritrova unione ed energia intorno al suo presidente in attesa di avere un nuovo (o vecchio) condottiero.
Il Futsal CPFM non è proprio sceso in campo al Palagems, neanche con la sua solita grinta. Spento, vuoto, anonimo, senza idee, quasi svogliato. La vivacità di Nobilio non poteva bastare e Mascia ha evitato un passivo più ampio. E' mancato tutto, logico il nervosismo finale. Un passaggio a vuoto che si unisce ad una rosa ancora incompleta e spiega, ma non giustifica, la debacle di Roma.
di Letizia Costanzi