Giunti alla terza puntata di una serie che non mi sta particolarmente entusiasmando finora, eccoci pronti ad un nuovo recap. Sarà riuscita la terza puntata a convincermi oppure sarò costretto ad abbandonare la serie per raggiunto limite di sopportazione? (la risposta alla seconda domanda mi sembra ovvia, visto che non posso smettere di fare i recap così di punto in bianco).
- Decido di rispondefre già alle domande che ho posto ad inizio post (che bel gioco di parole…): la serie nel suo complesso continua a non convincermi moltissimo, la ritengo un giocattolone e nemmeno fatto molto bene, eppure tra le tre puntate andate in onda questa è stata sicuramente la più convincente e quella su cui probabilmente si può costruirci qualcosa in più che il solito filone narrativo che mi aspettavo dopo le prime due puntate.
- La puntata ripercorre vagamente il modello di “Spartacus” con le dovute proporzioni. Nel senso che quello che in Spartacus occupa un intera stagione della serie, qui viene condensato e zippato in un unico episodio: l’addestramento, il combattimento col toro (o forse meglio il “Salto del toro”), la libertà guadagnata grazie anche all’aiuto di personaggi esterni all’arena.
- Nella scorsa puntata mi ero chiesto se il personaggio di Medusa sarebbe diventato un personaggio regolare della serie. Questo episodio mi ha risposto praticamente subito: Ercole, che mi fa sempre e continuamente spanciare, ne è follemente innamorato, mentre lei ha un ruolo fondamentale nella storia dell’episodio.
- Questa come ho detto è la puntata su cui si può costruire di più nel proseguimento della serie. Si tratta infatti proprio di quell’episodio che crea le basi, abbastanza solide anche se fin troppo classiche, per una buona trama orizzontale: la rivalità tra Jason e il promesso sposo di Pasiphaë, i complotti della madre di Phasiphaë contro lo stesso Jason, prima solo abbozzati, qui acquistano tutta una loro consistenza.
Voto: 6/7