Ho ricevuto diverse mail, tweet e messaggi facebook (non migliaia, nemmeno centinaia, ma una decina si, e mi ha fatto decisamente piacere !) in cui mi si chiedeva cosa penso della questione-Recco.
In breve, a chi mi chiede qual'è la mia valutazione rispondo: dipende dal punto di vista.
La mia angolazione è semplice: sono personalmente certo di aver fatto un buon lavoro (per un team sportivo o in una società per azioni non fa differenza) solo se ho contribuito a creare una struttura solida che continuerà a camminare con sicurezza anche successivamente al mio abbandono.
+ Se ho preparato bene i miei giocatori, alcuni di essi "vivranno di rendita" del lavoro svolto in precedenza. Se ho creato un sistema aziendale vincente, se ho creato una struttura solida e funzionante, l'instaurarsi di una inerzia positiva sarà il segnale definitivo della qualità del mio lavoro. Insomma, se ho pedalato forte la bicicletta continuerà ad andare veloce anche se per qualche tempo smetto di spingere.
- Se dopo aver raggiuno buoni risultati lascio la mia società e questa subisce un immediato crollo ho la certezza che quei risultati erano legati alla mia presenza, e che nonostante i miei sforzi non sono riuscito a crescere una creatura fino a farla camminare con le sue gambe.
Se questo punto di vista è anche il vostro, allora possiamo sederci per qualche tempo e aspettare: se il sistema-Recco continuerà a macinare trionfi allora potremo parlare di lavoro straordinaio. Altrimenti, purtroppo, saremo di fronte ad una disfatta dell' intero sistema pallanuoto. Nel frattempo mi auguro che il Recco festeggi l'imminente centenario con una stagione degna della sua storia.





