[Rece] Oltre la soglia

Creato il 26 ottobre 2011 da Loffio

Ok, io di solito non recensisco libri, ma quando uno come Tito Faraci ti chiede che ne pensi del suo ultimo libro, tu non puoi fare altro che ringraziare, obbedire e leggertelo tutto in una giornata.

Immaginate un mondo in cui un vecchietto, invece che limitarsi a inveire contro i “giovinastri” che fanno casino sotto la sua finestra, scendesse per strada e li facesse a pezzi con coltello e fucile, dove un padre reagisce al figlio che tiene troppo alto il volume dello stereo dando fuoco alla casa, dove, insomma, gli adulti sono totalmente impazziti, ridotti a bestie in grado di compiere solo le operazioni più semplici. e se la prendono con chi adulto ancora non lo è.

Oltre la soglia” si basa su una domanda molto semplice: quando si diventa adulti? Normalmente sviluppare questo tema porterebbe a lunghissimi pipponi sull’assunzione di responsabilità, sulle priorità che cambiano e così via.

Per Faraci no, Faraci prende il normale odio misto a invidia che ogni adulto nutre nei confronti dei ragazzini e lo estremizza, giocando sugli archetipi e sui cliché dell’apocalisse zombie. Il risultato è un romanzo fresco e interessante, che potrebbe piacervi anche se non siete degli “young adult”.

Sì, perché, vuoi per le tematiche, vuoi per le strizzatine d’occhio al mondo dei videogiochi, dei blog e in generale della cultura giovanile, o magari perché i protagonisti sono tutti minorenni, il romanzo è dichiaratamente orientato verso quella grandissima fascia di mercato che va dai ragazzi appena entrati nell’adolescenza a quelli che stanno per farsi deludere dalla vita. Una volta li chiamavamo semplicemente “adolescenti”, adesso vengono definiti “Young Adults”, giovani adulti. E che c’entro io con questa fascia, che non sono né giovane né adulto? Assolutamente niente, ma sono riconoscere un buon romanzo quando me lo trovo di fronte-

La trovata più interessante, che forse poteva essere sfruttata maggiormente, è che, fondamentalmente, non esiste un momento esatto in cui si diventa adulti. Non conta l’età anagrafica, non conta lo sviluppo fisico, conta soltanto il momento in cui qualcosa cambia, in maniera impercettibile, ed è un momento che varia da persona a persona, rendendo molto difficile capire il momento esatto in cui si passa da vittima a carnefice.

“Oltre la soglia” è intrattenimento puro. Un’opera priva di facili morali o alti messaggi impegnati (c’è soltanto un breve discorso sul crescere, ma è funzionale alla situazione e alla storia). scritta con una prosa asciutta, tipica di chi lavora nella sceneggiatura, e con un ritmo che non cala di una tacca dall’inizio alla fine.

Sinceramente, se ci fosse un secondo volume, lo comprerei adesso, e spero sinceramente che Faraci ci pensi sul serio. La cosa che più mi dispiace, è che se fossimo in un paese in cui le fiction non si basano solo su preti, carabinieri, personaggi della seconda guerra mondiale e stucchevoli messinscene da fotoromanzo, probabilmente fra un anno di “Oltre la soglia” starei pure godendomi la serie, e ho il sospetto che mi piacerebbe parecchio.


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