La storia si ambienta nell'Impero Romano del ventottesimo secolo, ormai espanso nel mondo intero, ma non è la Roma che tutti immagineremmo. L'intera società ricalca quella antica, ma ha subìto, ovviamente, dei cambiamenti dettati dall'avanzamento della tecnologia. In questa società utopica (o distopica?), quasi perfetta e macchinosa, tutto si muove come una serie di ingranaggi perfettamente incastrati tra loro. La libertà dell'individuo è totalmente annullata per il suo bene. Non esiste più la frustrazione di fare un lavoro che non piace: ognuno viene inserito nel giusto campo (dallo sport alla prostituzione) in base alle proprie inclinazioni, basandosi su precisi test attitudinali, così che "ogni talento viene portato all'eccellenza".
Grazie all'ingegneria genetica si è vinto anche il "problema" della bruttezza fisica, così che tutti siano avvenenti e di bella presenza. Non esiste più crimine grazie ad un capillare controllo dell'individuo tramite microchip e strisce sensoriali, che rilevano i feromoni umani e ne intuiscono la pericolosità. Non esiste più la vecchiaia: l'eutanasia è legalizzata e gli anziani la praticano prima di invecchiare troppo. I Giochi sostituiscono i ludi dei gladiatori, con la stessa violenza e uguale spargimento di sangue.
In questo mondo, futuristico ma impregnato di passato, si muovono i destini dei protagonisti della storia: Silyen, ragazza impetuosa e impulsiva, che si ritrova a dover affrontare il suo passato incarnato nella figura del tanto odiato Lucio Valerio, ormai prefetto e ossessionato da lei, e dei nemici senza volto che vorranno eliminare l'anomalia che è in lei.
L'ambientazione è ciò che più mi ha rapita; originale, mai banale, con alcune trovate davvero intelligenti per delineare una società ambigua, perfetta, ma di una perfezione inquietante che non ammette imprevisti.
Lo stile dell'autrice è vivace, una prima persona che coinvolge il lettore e lo trasporta all'interno della vicenda, fino a un colpo di scena vagamente prevedibile nel finale.
I personaggi si fanno odiare, voler bene e addirittura odiare e voler bene contemporaneamente.
Ciò che lascia un po' l'amaro in bocca sono i segreti di cui l'autrice, volutamente, cela la soluzione, cosa ben ovvia dato che Furens Lupus Sum è il primo libro di una duologia, il cui secondo volume è Tiger Indomabilis. Ed io lo acquisterò (e recensirò) sicuramente.
5 stelle su 5 e complimenti all'autrice! :)