Recensione (a basso costo) in anteprima: La colonia sommersa, di Kat Falls

Creato il 04 settembre 2012 da Mik_94
Ciao a tutti! Era uno dei titoli più attesi nel post dedicato alle distopie di questo Settembre e, in anteprima, ecco per voi la recensione del romanzo di esordio di Kat Falls: La colonia sommersa. Una copertina magnetica, per un prezzo straordinario e una trama innovativa come poche. Ringraziando di vero cuore la gentilissima Giulia dell'ufficio stampa per avere esaudito anche questo mio desiderio, il 7 Settembre vi invito a disdire i vostri impegni. Tutti in libreria! Buona lettura ;)
Titolo: La colonia sommersaAutrice: Kat FallsEditore: Fazi (collana Lain)Prezzo: € 9,90Numero di pagine: 285Data di pubblicazione: 7 Settembre 2012Sinossi: Un romanzo ambientato in un universo post-apocalittico in cui, a causa del riscaldamento globale, le acque hanno ricoperto gran parte della superficie terrestre. A seguito di questa catastrofe ecologica l’intero genere umano è posto di fronte alla scelta di disputarsi il poco spazio rimasto a disposizione, o spostarsi negli sconfinati abissi oceanici.
In questo universo acquatico le abitazioni hanno la forma di gigantesche meduse attorno alle quali si estendono sterminate coltivazioni sottomarine; gli uomini, la cui pelle emana uno strano bagliore, si nutrono di piccoli pesci luminescenti, hanno riserve di ossigeno liquido per respirare sott’acqua e nuotano fasciati in avveniristiche tute idrorepellenti, spostandosi a bordo di rapide vetture. È qui, tra le profondità oceaniche, che Ty Towson è nato e cresciuto, ma quando incontrerà Gemma, una ragazza che viene dal mondo emerso in cerca di suo fratello scomparso in mare, la sua vita diventerà improvvisamente più complicata. Insieme, Ty e Gemma dovranno affrontare pericolose creature e avventurarsi in remote città lungo frontiere sommerse. Più scenderanno tra i fondali più scopriranno oscuri segreti che nemmeno il mare riuscirà a nascondere.
   La recensioneNelle profondità dell'oceano, tra banchi di pesci dai colori iridescenti e conchiglie che farebbero l'invidia di ogni collezionista, un forziere dimenticato custodisce una storia magica e sconosciuta. Un lucchetto a forma di cuore la imprigiona accanto a messaggi in bottiglia, vecchi bottoni e sbiadite lettere d'amanti, strappate via dal vento in anni lontani. Quel lucchetto a forma cuore l'ha custodita con cura e, adesso, è pronto a spingerla tra le onde di un mare che si prepara all'inverno e a farla giungere nelle mani di un sognatore incallito che, mentre il sole tramonta all'orizzonte, ricorda con malinconia i sapori della sua infanzia, rimpiangendo un'estate che è scappata via in fretta, come un ladro nella notte. Riconosciamo immediatamente quel lucchetto. E' a testa in giù, un cuore perennemente scombussolato dai turbamenti dell'amore e delle emozioni più impensate. La Lain..E quell'ombra solitaria disposta ad aprirlo e a rimanere incantata dalla storia che suggella? Siamo noi, pronti a stupirci e ad imbarcarci sulla stessa nave, che, da piccini, ci ha fatto cantare insieme all'incantevole sirenetta Ariel, imbarcare con Milo e il capitano Rourke di Atlantis: L'impero perduto,leggere della leggendaria balena Moby Dick e della spedizione all'ultimo respiro di 20.000 leghe sotto i mariNel 2012, la nave che ci porta tra i sentieri inesplorati del mare ha assunto le fattezze futuristiche di una navicella spaziale. Con schermate luminose e tasti misteriosi, si immerge nel nero dell'abisso più profondo ed esplora l'ultima frontiera del fantasy: l'oceano. Dove non abbiamo mai osato avventurarci, in fratture che potrebbero portarci al centro della terra, o dritti nel cuore dell'inferno, il gorgogliare delle spuma e le bolle del nostro respiro liquido nascondono le fantasiose dimore di una nuova Atlantide. E' nata dove il sole non può raggiungere il volto dei suoi abitanti e dove si sono sedimentate le speranze infrante di un mondo che è colato a picco. Lo scioglimento dei ghiacci ha reso la terra una landa desolata, in cui i ricchi lottano per conquistare lo spazio che rappresenterebbe la concretizzazione del loro prestigio e in cui i più poveri condividono gioie, dissapori e drammi in una casa delle stesse dimensioni di un ripostiglio maltenuto. I bambini crescono lontani da genitori che non sono in grado di mantenerli, temprati da un'educazione che nega loro il giusto affetto e che li subordina agli organi governativi maggiori. Abitazioni che hanno la forma di meduse giganti e ampi terreni di alghe e pesci d'allevamento, sono il destino, invece, dei pochi coraggiosi che hanno approfittato del rifugio prezioso offerto dal letto dell'oceano. L'acqua alimenta nuove vite e nuove abilità. Doni oscuri. Ty, quindici anni, ha mosso i primi passi sul fondo limoso in cui sorge la sua casa, imparando prima a nuotare che a camminare in posizione eretta come i Superni più piccoli. E' il primo bambino nato nella colonia sommersa e i genitori hanno eretto attorno a lui e alla sorellina Zoe una campana di preoccupazioni e ansie. In cerca di tesori perduti e di grattacieli inghiottiti dal blu, si imbatte nella perla più preziosa: la sua coetanea Gemma. Insieme a lei scoprirà i brividi della ribellione e dell'amore, un'amicizia più profonda degli abissi e un pericolo che minaccia di inondare quello che lui e la sua famiglia hanno impiegato anni a costruire. Il tutto mentre scopre la verità su sé stesso e sui poteri che ha sempre considerato una dannazione e mentre, da cacciatore a preda, si scoprirà nel mirino del Fantasma, un camaleontico criminale che semina il panico in mare e che si rivelerà preoccupantemente vicino a lui. Kat Patrick ha firmato un esordio che ha fatto parlare tanto di sé. Immediatamente e meritatamente. La sua non è una storia distopica alla Hunger Games, né uno sci-fi alla Star Wars. Non ne ha la crudeltà, la violenza e, forse, nemmeno l'inventiva. E' un racconto dal fascino senza precedenti che, pur non cominciando con “C'era una volta..”, ha la luce sfolgorante di un cartone Disney in high-tech. E' la fiaba che incontra James Cameron. Una versione targata Pixar – e rigorosamente in 3D – di Spy Kidse Il pianeta del tesoro. Narrato in prima persona, il romanzo ha la voce pura e onesta del suo protagonista e scorre velocemente come un'enciclopedia illustrata sull'ottava meraviglia del mondo. La più segreta, la più irraggiungibile. Inizialmente, questa scrittura semplice e ricca di metafore marine non mi aveva consentito un facile accesso nel mondo della Falls e avevo nutrito l'impressione di trovarmi davanti a una lettura che, tutta buoni sentimenti e descrizioni visionarie, era un po' troppo infantile per me. Quel mondo che mi era stato tanto estraneo, alla fine, è riuscito a prendere il sopravvento. Io ero lì, protagonista di una storia nitida come un intramontabile libro pop-up, e ospite d'onore del Dominio Bentonico. Voltavo le pagine e le creature del Canyon del Profondo Oblio mi nuotavano accanto, spuntando dalle pagine come farebbe la spada di un guerriero in un film libero dai limiti della terza dimensione. I protagonisti, inizialmente stimati troppo giovani, mi sono apparsi autentici, non contaminati dalla sporcizia di un mondo che non guarda in faccia più nessuno. Un corollario di piacevoli comprimari, un antagonista fisico, ma dalla spiccata personalità, e una fantasia dall'inventiva contagiosa - molto simile per forza visiva a quella del mitifo Jasper Fforde - rendono il romanzo un'avventura ideale per i ragazzi alle prese con le prime letture e un amabile passatempo per i lettori più navigati e amanti delle storie autoconclusive. Il godibile epilogo, infatti, pur lasciando qualche orma per il sequel Rip Tide, lascia appagati e con lo stupore che dolcemente ci balugina negli occhi. I colpi di scena più sorprendenti vengono svelati, gli assedi interrotti, i nodi sciolti. L'originalità non sta tanto nella trama, ma nella maniera in cui l'autrice ci svela i segreti dei singoli personaggi e di questo suo mondo sommerso, portandoci alle conclusioni sul dorso di un simpatico delfino che, nel momento opportuno, sa sfoderare la dentatura aguzza e l'impeto di uno squalo. Probabilmente di questo libro non rimarrà il ricordo e, a distanza di anni, solamente una rilettura sarà in grado di riportarci alla mente personaggi e dialoghi. Ma, ne sono certo, sarà un'esperienza esaltante e magica come poche. Nutriremo la certezza che ciò che ricordiamo avverrà ancora e ancora, ma avremo come compagna la stessa sensazione di meraviglia che ci coglie nel momento in cui ci giungono alle orecchie le note di un classico Disney a cui non pensiamo più da secoli. Pensierosi, aggrotteremo la fronte, infine i ricordi ci raggiungeranno. E la nostra voce si unirà a quella dei protagonisti, in ritornelli che hanno lo stesso seme immortale dei ricordi. Portatevi una conchiglia all'orecchio, dunque. Vi canterà una canzone che ancora non conoscete.Il mio voto: ★★★★ - Il mio consiglio musicale: One Republic – Secrets 


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