Recensione a Caldo – Thor: The Dark World

Creato il 28 novembre 2013 da Fabioeandrea

Una minaccia generica (qualcuno ha capito cosa fa esattamente quella “cosa” che mette in moto la storia?), un villain generico(un elfo oscuro?a quando i troll sudici e i prestigiatori tetri?), doppio spiegone della premessa della storia, storia d’amore meccanica e priva di pathos, tante immagini belle con tanti oggetti dei quali è ignota la ragione dietro alla loro presenza, scene di montaggio a vuoto.

E Asgard somiglia pericolosamente agli USA del 2003, talmente è incline alla violenza ingiustificata sullo sconfitto.

Tom Hiddleston è bravo e fa la sua bella figura, nonostante il materiale a sua disposizione sia mediocre.

Natalie Portman è ininfluente e piuttosto monocorde, mentre Chris Hemsworth continua ad essere il solito barbuto sbruffone e non mostra alcun miglioramento recitativo, esattamente come il suo personaggio non mostra un’evoluzione e poco importa che artificialmente alla fine del film prenda una importante decisione, perchè durante tutto l’arco della storia non ha dato un solo segno di essere cambiato in qualche modo.

Rene Russo fa quel che può, ma il tempo sullo schermo non le permette di farci provare affezione per il suo personaggio.

Kat Dennings sembra non aver capito di non trovarsi ancora sul set di 2 Broke Girls.

Stellan Skarsgård invece è l’alleggerimento comico di un film che non ha bisogno di essere alleggerito, perchè non c’è nulla che sia di gran peso, perchè l’oscurità è solo suggerita e mai approfondita.

Anthony Hopkins come accaduto nel precedente lungometraggio della serie ogni tanto eccede, forse per compensare stavolta i dialoghi assolutamente non memorabili

…e qualcuno si adoperi per trovare un nuovo manager a Christopher Eccleston, merita parti migliori di quella di un tizio che fa agisce senza giustificazioni chiare.

Alan Taylor, il regista (noto per il suo lavoro in televisione, viene da Il Trono di Spade) a volte riesce a far sembrare ciò che inquadra perfettamente privo di attrattiva, come un filmino da matrimonio, con la differenza che in quel caso le emozioni ci sono perchè la situazione mostrata è eloquente così com’è, mentre in questo film non viene fatto alcun apparente sforzo per avvicinare lo spettatore alle situazioni che vede, che per la loro natura fantastica lasciata nuda e cruda, rivela l’artificio e lo allontana.

Il film infatti non nasconde nemmeno per un momento la sua finzione e ciò impedisce allo spettatore di immedesimarsi, problema che viene ulteriormente accentuato dai troppo esibiti e appariscenti effetti visivi, capaci di scatenare l’unica emozione del quale è portatore: la meraviglia, ma è ben poca cosa, perchè si va al cinema per sentire le suggestioni che una storia suscita e non per osservare la tecnica con la quale viene messa in scena.

Buone musiche della new entry del franchise Brian Tyler, ma il film non gli offre occasioni di creare una controparte musicale della storia, forse perchè la storia non ha molti spunti da offrire.

Nel complesso è un film superficiale, il cui vero unico merito è quello di aver fornito un macguffin per il film di James Gunn I Guardiani della Galassia.

Questo è il problema del Marvel Cinematic Universe: offre giustificazioni per creare altri film, che presi da soli sono dimenticabili(se non in alcuni sparuti casi).

Andrea Spiga


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