Recensione a: Come vento ribelle” di Francesca Prandina.

Creato il 25 settembre 2014 da Soleeluna

Nevada, 1858. Mentre la guerra fra Nordisti e Sudisti incombe sul paese, Sabrina, la protagonista di questo avvincente romanzo, si trova a dover cambiare radicalmente la sua vita. La madre infatti, insoddisfatta della vita che il marito le offre, decide di tornare a Boston per accudire la madre malata e lascia che la figlia, in procinto di diventare donna, venga allevata dal padre. L’uomo, ufficiale dell’esercito, la conduce, insieme ai fratelli, al Forte. Qui, Sabrina conoscerà una libertà fatta di corse a cavallo, di abiti maschili e stringerà un rapporto, prima inesistente, con il padre e i due fratelli maggiori.

La nostra ragazza ha però uno spirito indomito. scappa dal Forte ogni volta che può sfuggire al controllo della famiglia, frequenta donne di malaffare, fin tanto che, una sera, rientrando, si imbatte in un gruppo di Confederati che, scambiandola per un ragazzo con indosso la divisa dell’esercito nemico, la cattura. Ha così inizio una serie di peripezie che vedrà Sabrina lottare con tutta se stessa per difendere se stessa e le persone che ama.

Francesca Prandina traccia il profilo di una donna forte e coraggiosa, pronta a tutto pur di non chinare la testa di fronte alla società patriarcale dei tempi in cui vive. Essa vuole decretare la propria indipendenza, innalzando il ruolo della donna in tempi in cui il maschilismo era alla basi della quotidianità. Ogni personaggio è ben studiato e inserito nel contesto narrativo scelto dall’autrice.

I due fratelli di Sabrina, sono uno l’opposto dell’altro, Jonathan più simile a Sabrina, irrequieto, pronto a non seguire alla lettera le regole imposte dalla società e poi Robert, il fratello buono, colui che difende la sorellina di fronte agli occhi severi del padre.Una buona scelta che ci permette di leggere la storia sotto due punti di vista, cogliendo maggiori sfaccettature della vicenda. Interessante il ruolo del padre, il suo rapporto con i figli maschi che ha lui stesso cresciuto nel Forte e il rapporto che invece instaura con l’unica figlia femmina. E poi c’è la madre, una figura che inizialmente si prende in antipatia per la scelta che fa di abbandonare tutto con vigliaccheria, ma che alla fine si comprende.

Molto bello il contesto storico, una cornice che da valore all’intera vicenda.

“Come vento ribelle” è un romanzo particolare che ha in sé molti messaggi, o almeno questo è quello che ho colto io. Da un lato c’è questa figura ribelle della protagonista che affronterà un cammino tortuoso per giungere, alla fine, a un epilogo che, lo dico senza svelare troppo, la mostrerà agli occhi del lettore come una vera donna. Una donna coraggiosa che lotta e non si tira indietro di fronte alle sofferenze, ma anche una donna incline ai sentimenti, con un grande cuore.

E’ anche un romanzo di crescita in cui la protagonista maturerà abbandonando il carattere capriccioso che la contraddistingue nella prima parte del romanzo.

Un libro completo, che pur non essendo breve, si lascia leggere facilmente. Credo anzi, che la mole delle pagine, sia un incentivo a buttarsi a capofitto in questa storia che, vi assicuro, vi appassionerà dalla prima all’ultima pagina.

Consigliato anche a chi non ama i romanzi storici, perché Francesca Prandina non ha scritto un saggio, la storia c’è, è presente, ma viene raccontata con delicatezza, senza mai essere pesante o scolastica.

Leggetelo e non ve ne pentirete!


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