la recensione
Riospitiamo nel nostro blog Massimiliano Bellezza, che un po’ di tempo fa ci ha deliziati col suo romanzo “Quando cala il buio”. Ho avuto il piacere di leggere il suo ultimo scritto, “Destino crudele” e ne sono rimasto affascinato. Ora voglio spiegarvi perché.
Il romanzo racconta la storia di Max attraverso le sue parole e i suoi pensieri. Max è un ragazzo che prendeva la vita con leggerezza, che ha due amici e una ragazza splendidi. Le loro giornate scorrono senza pensieri, finché Max, visto il suo carattere scontroso, li allontana e si chiude in se stesso. Da quel momento comincia il suo dramma, una sofferenza che scopriamo, in realtà, si porta appresso da tanti anni ma che non ha mai rivelato a nessuno. Max è così: non vuole dire alle persone care (alla madre, alla ragazza e agli amici) che lui ha dei problemi, che lui soffre. Perché non vuole che essi soffrano per lui.
Scopriamo in Max qualcosa che inizialmente non avremmo mai pensato: è vulnerabile e molto sensibile. Dietro la sua maschera apparentemente inviolabile, si cela un ragazzo che porta tante ferite e che, a poco a poco, comincerà a mostrarle anche agli altri.
Massimiliano racconta con abilità e delicatezza l’esistenza molto triste di questo ragazzo. Non si può non provare empatia con lui, e spesso ho pensato quanto sia terribile e deprimente trovarsi, di punto in bianco, a fare i conti con un male enorme, ingestibile.
Mente giravo pagina continuavo a sperare che le cose si potessero rimettere a posto, che Max potesse tornare a riprendere in mano la sua vita. Non starò a dirvi se ci riuscirà o meno, però comunque va a finire questo è un romanzo che merita di essere letto.
Lo stile è diretto e colloquiale, forse talvolta un po’ troppo, ma ben si presta al protagonista: è lui che ci racconta la sua storia.
Accanto a uno stile modesto, sta però un linguaggio che spesso va sul tecnico (ma si comprende bene, non preoccupatevi!) e qui devo fare i complimenti all’autore, che penso abbia speso parte del suo tempo in ricerche per trattare un tema davvero complesso e specifico. Non so dirvi se è tutto esatto poiché non sono un esperto in materia, penso però che Massimiliano ci abbia lavorato molto.
Devo dire che è una storia angosciante, tremenda, il lettore non ne può restare indifferente e io ho provato molta empatia con Max. Max è un personaggio che inizialmente non sta molto simpatico, è ribelle e testardo e tratta tutti i suoi amici e sua madre male, come se non gliene importasse nulla. In realtà è solo un modo per nascondere la sua vulnerabilità, è una maschera che a poco a poco si sgretola. Alla fine, ma solo nelle ultime pagine, si rivela e accetta le sue debolezze.
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