Recensione a Divergents di Veronica Roth: dall’entusiasmo alla delusione in sole 480 pagine

Creato il 01 aprile 2012 da Bethany

Titolo: Divergent

Autore: Veronica Roth

Editore: De Agostini

Pagine: 480

Prezzo: € 16.90

Uscita: 22 marzo 2012

Voto: 2,5 stelle

Trama: La società distopica in cui vive Beatrice Prior è suddivisa in 5 fazioni, ognuna delle quali è consacrata a una virtù: sincerità, altruismo, coraggio, concordia e sapienza. Il momento cruciale nella vita dei cittadini è il Giorno della Scelta, che cade allo scoccare del 16° compleanno: ogni giovane sceglie a quale fazione votare il proprio futuro. Ora tocca a Beatrice, e la sua scelta non solo sorprenderà tutti, ma segnerà per sempre il suo destino. Nella fase iniziale altamente competitiva, la protagonista, rinominando se stessa (Tris), lotta per determinare chi sono realmente i suoi amici, interrogandosi se la sua storia d’amore possa adattarsi alla vita che ha scelto. Catapultata in un mondo duro e violento Beatrice scoprirà le crepe di una società che è tutto tranne che perfetta. Una società che la vorrebbemorta se scoprisse il suo segreto… Perché Beatrice non è una ragazza qualunque, lei è una divergent. Una diversa.

Recensione: Avrete già capito dal titolo del post che questo libro non mi è proprio piaciuto. Ricordate l’articolo di presentazione che avevo dedicato al romanzo? Beh, in tal caso leggete QUI. Vi renderete conto che all’inizio il mio entusiasmo per l’uscita di questo libro era alle stelle. Forse è proprio per il fatto che mi aspeettavo un romanzo fantasmagorico che ne sono rimasta delusa. Ci contavo troppo.

Iniziamo. Allora, la protagonista del romanzo è Tris (all’inizio del libro Beatrice), una ragazza appartenente alla fazione degli altruisti, che sta pe affrontare il Giorno della Scelta. E’ una tappa fondamentale della loro vita, perché dovranno decidere se rimaner nelle loro fazione originaria o cambiarla. Il giorno prima di compiere la scelta, tutti i ragazzi di 16 anni si sottopongono a un test attitudinale per capire qual è la fazione più adatta a loro. Ma a quello di Tris accade qualcosa di strano. Tris è una Divergente, perché è adatta a più di una fazione. Il giorno della Scelta, la sua decisione sorprenderà tutti. Tris, infatti, sceglie di entrar a far parte degli Intrepidi. Arrivata al loro quartier generale, inizieranno terribili prove di coraggio, come ad esemio saltare su un treno in corsa, combattere l’uno contro l’altro fino a perdere i sensi e affrontare le loro paure più terribili. Infatti solo 10 di loro entreranno a far parte della fazione. Gli altri diventerranno Esclusi. Tris, inoltre, deve esser attenta a nascondere la sua Divergenza, perché il suo  tratto è troppo speciale per esser lasciato in vita. Potrebbe esser d’intralcio.

Fin qua tutti fantastico. Mi vedevo già a fine lettura, con il libro chiuso fra le mani a guardare assorta  il soffitto con un sorriso scemo sulla faccia (cosa che faccio sempre dopo aver letto un buon libro…), attendendo con  ansia l’uscita del seguito. La le mie previsioni si riveleranno tuttavia errate, poiché dopo l’arrivo della protagonista nel quartie generale degli Intrepidi la qualità del libro (a  mio aviso) inizia a calare. Parliamo di Quattro. E’ un bel personaggio, ben caratterizzato e ha una sua posizione specifica nel contesto. Mi è piaciuto molto, devo dirla tutta. Così come il personaggio di Tris, la protagonista. Vorrei ringrazia la scrittrice, perché ci ha risparmiato la solita protagonista bellissima, perfetta sia di carattere che fisicamente. Ecco che sorge il primo problema. Così come la maggior parte dei libri spazzatura di oggi, anche in Divergent i protagonisti vengono colpiti da un fulmineo amore a prima vista. Dopo poche settimane le loro labbra pronunciano già la parola  ”ti amo”. Stop. Nella vitta non succede così. Siceramente, mi sono stancata di trovare in tutti i libri le solite patetiche scene di amori giovanili fra ragazzini, i quali in poco tempo riescono a trovare l’nima gemella con cui condivideranno il resto della vita.

Un altro elemento che mi ha convinto poco  è il fatto che appaio sempre gli stessi pesonaggi. Anche nei primi posti delle classifiche sono presenti solo i personaggi che conosciamo. Forse nominare anche altri non avrebe fatto male a nessuno, no? Dopo tutto, gli iniziati sarebbero una trentina, non sei o sette. Ho trovato anche la parte finale legggermente confusa, accade di tutto e di più, ma talvolta gli eventi si accavallano.

Infine, voglio dire che i presupposti di un romanzo meraviglioso c’erano tutti: suspance, azione, un tocco di romance (preferibilmente non un “amore a prima vista”). Penso che Veronica Roth avrebbe potuto creare un romanzo fantastico, ma l’ha reso fin troppo simile ai romanzetti per ragazzini che vanno di moda adesso. Non so se leggerò il seguito.

Booktrailer: