RECENSIONE A FREDDISSIMO – Before Midnight

Creato il 05 dicembre 2013 da Fabioeandrea


Stavo pensando che la trilogia della storia d’amore tra Jesse e Celine mi è sempre piaciuta un sacco e che questo film ha confermato il mio giudizio positivissimo verso l’opera omnia di Richard Linklater.

Mi piaceva quando si era solo Prima dell’alba e avevo 13 anni… ed ero già abbastanza impregnato della sottocultura grunge. Mi piaceva quando si era aggiunto anche Prima del tramonto – Before Sunset e avevo 22 anni… e non facevo altro che ubriacarmi e andare alle feste universitarie. Mi è piaciuto anche ora, con Before Midnight, che di anni ne ho 31 e sono diventato un ometto del cazzo, un po’ hipster e un po’ ma-anche-no.

È una trilogia, quella dei Before…, che per arrivare fino a qui, non ha mai resettato il suo stile (una cinepresa puntata sugli attori alla maniera documentaristica, una fotografia molto attenta alle luci naturali, location al naturale) e ha sempre ricominciato come se la vita dei due personaggi, a cinepresa spenta, fosse continuata indisturbata e lontano dai nostri occhi. Il segreto del successo di tutto questo lavoro e, naturalmente anche di Before Midnight, è tutto qui, nella pura e semplice e basilare prima magia del cinema: l’illusione filmica.

Agli esordi, quella che era diventata una delle più interessanti pellicole indipendenti degli Anni Novanta, ha vissuto di freschezza e spontaneità. Poi abbiamo vissuto il nuovo inizio, mentre questo terzo capitolo trova nuovamente la sua ragione d’essere in quell’assoluta intenzione di tornare, anche solo per brevi ore, all’interno della vita dello scrittore statunitense Jesse (Ethan Hawke) e della sua eco-femminista-moglie Celine (Julie Delphy) finalmente legati dal vincolo della vita comune.

A prescindere dai contenuti, all’interno dei quali mi ritrovo parecchio di questi tempi, lunghi dialoghi, con l’occasione di poter scoprire nuove paure e definitivi stimoli che si scontrano in maniera dinamica, ma pur sempre gradevole, contro il sentimento amoroso e passionale dei coniugi.

Finalmente, qualcosa di originale e nostalgico allo stesso tempo (e ci voleva molto?).

Carino perché riproduce in piccolo il senso che lo stare assieme in maniera duratura, non è dato dalla staticità della coppia, ma dall’aggiornamento continuo verso nuove crescite e sfide.

Fabio Secchi Frau


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