Magazine Cultura

Recensione a “I love shopping” di Sophie Kinsella

Creato il 07 settembre 2015 da Soleeluna
recensione

Recensione

Rebecca Bloomwood lavora come giornalista per la rivista economica Far fortuna Risparmiando. È una giovane donna che dispensa consigli su come controllare le spese per risparmiare. In realtà è incapace di gestire le proprie finanze, perché affetta da un’ossessione: lo shopping compulsivo. Ha il conto in rosso, debiti con le Banche e diverse Società finanziarie. La parola saldi la manda in estasi.

La mancanza di autocontrollo nello spendere si riflette in maniera inevitabile sul lavoro e sui rapporti personali. Rebecca dovrà toccare il fondo, per ammettere a se stessa di avere un problema e impegnarsi a restituire ordine ai suo conti e alla sua vita.

La protagonista della storia è un disastro co(s)mico, che affronta con immaturità ogni tipo di situazione. Rebecca manca di serietà nel lavoro, ostenta senza vergognarsene faciloneria nei rapporti sentimentali, ha uno scarso rispetto del prossimo. L’alto livello di ironia rende la lettura leggera. Un romanzo frivolo, da spiaggia.

Eppure, emerge tra le righe un tema che non merita d’essere considerato con superficialità.

Indebitarsi non è un gioco.

Lo shopping compulsivo è una dipendenza. Pur non essendo prevista l’assunzione di sostanze, questo comportamento genera conseguenze gravi nella vita di chi ne è dipendente.

Comprare, nel soggetto affetto dalla patologia, infonde una sensazione di benessere assoluto, che lo induce a ripetere ossessivamente l’azione.

Le conseguenze sono: debiti elevati, picchi di disperazione assopiti con lo shopping, azioni estreme per nascondere la propria situazione ad amici e familiari. Il compratore compulsivo diventa vittima delle sue stesse bugie.

Apprezzo la scelta dell’autrice nell’aver affrontato questa grave malattia con ironia. Rebecca è l’esempio perfetto del compratore compulsivo. Il suo percorso spicologico viene tracciato alla perfezione. Le riflessioni, la leggerezza infantile nell’affrontare problemi seri.

Meno attendibili i personaggi che le orbitano intorno. Un’amica più rara che unica, che le presta del denaro, le abbuona l’affitto e reagisce senza allarmarsi all’improvvisa scomparsa di Rebecca. La famiglia e la coppia della porta accanto sono una parodia superiore all’incredibile. Poco attendibile la morbidezza e la comprensione dei creditori nei confronti della protagonista e le sue scuse bizzarre.

Quattro stelle al romanzo e cinque all’autrice per aver affrontato con goliardia un tema così essenziale.

Recensione a cura di Angela Gagliano

06 Settembre 2015


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :