Tutta la storia si svolge su un’isola, dove si intrecciano tanti personaggi, tutti alla ricerca dello scrigno e delle 4 chiavi che lo possono aprire, lo scrigno nasconde un segreto ed è così ambito perché può dare un potere unico. La storia inizia con la divisione delle 4 chiavi tra le persone più influenti dell’isola, ognuno rappresenta una nazione europea, ci ritroviamo in mezzo a Inglesi, Olandesi, Spagnoli e Francesi, tutti vogliono il potere assoluto e per evitare il prevalere di uno sull’altro decidono di far nascondere lo scrigno , in un posto segreto, e dividersi le chiavi. Questo accordo è solo di facciata, in quanto, tutti vogliono lo scrigno e mirano a conquistare il mondo, pertanto inizia una guerra tra i rappresentanti di queste nazioni, dando vita a sotterfugi, combattimenti, alleanze, vendette e fughe. Troviamo ancora Sid, un ragazzo inglese, arruolato nelle truppe solo per cercare suo fratello Alexander, scomparso da due anni, proprio dopo essere arrivato sull’isola. Nonostante tutto Sid si ritroverà immischiato in questa storia e sarà anche al centro di molte situazioni pericolose e poco chiare, che lentamente danno luce a punti importanti per comporre il puzzle.
Il libro è diviso in piccoli capitoli, ognuno dei quali pone l’accento su una nazione e sulle sue vicende per arrivare alla conquista del potere e non solo. Gabriele ha creato dei personaggi complessi, ognuno con la sua particolarità, descritti in modo minuzioso sia fisicamente che caratterialmente, tanto che riesci ad immaginarteli. Ammetto che visto la varietà e la quantità dei personaggi, all’inizio ho fatto fatica ad entrare nella storia, visto il continuo cambiamento del punto di vista e soprattutto non avendo letto il primo libro. Con questo non voglio dire che bisogna per forza leggerli di seguito, ma che avrei avuto una conoscenza più approfondita di qualche protagonista. La storia è scritta bene, in terza persona, in modo diretto, ed è molto interessante, l’idea è buona e avvincente, le descrizioni sono precise, si vede che l’autore ha fatto un buon lavoro sugli usi e costumi dell’epoca. L’unica cosa che non ho sentito è l’emozione, avrei fatto trasparire di più dai personaggi, non parlo solo di sentimenti d’amore, ma di emozioni di ogni genere, odio, rancore, gelosia, rivalità, speranza, le intuisci dai loro comportamenti e dalle loro azioni, ma non li vivi veramente. Ho apprezzato le figure femminili, sono poche in mezzo a tanti uomini, ma ognuna di loro ha un ruolo importante e si rivelano delle donne coraggiose, intelligenti, sagaci, non hanno niente di frivolo, sono pronte a combattere per la propria libertà e per salvare le persone a cui tengono, si rapportano bene a questi uomini spietati e senza scrupoli, che hanno in mano la loro vita.
Una lettura per gli amanti dell’avventura, dove non mancano scene cruenti, esecuzioni, esplosioni, combattimenti, massacri e una piccola incursione di indigeni, ma non voglio svelare altro. Buona lettura.
A cura di Patrizia Braggion