Recensione a: “La perversa giovinezza di Rodrigo Borgia”

Creato il 19 maggio 2015 da Soleeluna

Chi non conosce la famiglia Borgia?

Lucrezia, Cesare e Rodrigo sono di certo i personaggi che la storia ricorda maggiormente.

Il nuovo romanzo di Elena e Michela Martignoni ha come protagonista Rodrigo Borgia. Un Papa famoso per la sua dissolutezza, un uomo che non ha mai rinunciato ai piaceri della carne e che ha allevato i propri figli donando loro più potere possibile. Ma chi era Rodrigo Borgia prima di diventare Papa Alessandro?

In un viaggio a ritroso nella giovinezza di Rodrigo, le due autrici ci raccontano le due anime di un uomo ambizioso che ha in sé il sacro e il profano. Contraddizioni che da sempre affascinano gli storici, ma anche i lettori perché se da un lato questo personaggio appare come un dissoluto, dall’altro è sempre stato un padre amorevole e un uomo capace di amare. Sono proprio questi contrasti che fanno della famiglia Borgia dei personaggi affascinanti.

Il romanzo è narrato dal punto di vista dello stesso Rodrigo, è lui a raccontarci la sua giovinezza (e iniziazione al piacere carnale) quando ancora abitava in Spagna. Lo stesso ci svela intrighi, alleanze e relazioni, un filo intessuto magistralmente da quanto è stato chiamato a Roma dallo zio.

Rodrigo racconta il suo passato come lo si farebbe con la propria coscienza, conscio degli errori commessi, ma senza rimorsi perché ciò che ha vissuto l’ha portato a essere l’uomo più potente di tutta la cristianità. È stupefacente quanto, la scrittura di queste due autrici, riesca a far vivere al lettore le vicende come se lo stesse facendo in prima persona. Non è difficile immaginare di essere accanto a Rodrigo mentre lui racconta di sé e di come vede Roma, lui uno straniero, che non sarà mai accettato del tutto, nemmeno quando sarà incoronato Papa.

Le sorelle Martignoni riescono a incantare ancora una volta il lettore. Il romanzo presente scene di passione, non velate, che rispecchiano il personaggio alla perfezione perché Rodrigo Borgia non era un uomo che nascondeva le proprie pulsioni.

Nonostante questo, sapeva anche amare e questo amore lo rende ai nostri occhi fragile, umano e per questo riusciamo quasi a dimenticare i suoi peccati assolvendolo.

Come abbiamo già fatto notare nella precedente recensione dedicata a “Requiem per il giovane Borgia”, l’amore che le due autrici hanno nei confronti di questa famiglia, si evince dai loro romanzi. Cura nei dettagli, anche nelle parti che sono romanzate, Rodrigo esce sempre come un personaggio dell’epoca in cui ha vissuto. Non è mai fuori tempo, come potrebbe accadere descrivendo la vita di qualcuno senza possedere molta documentazione a riguardo. Le Martignoni sanno scrivere romanzi storici come pochi altri autori italiani. Il loro stile fresco e pulito non è mai pedante e non fa mai sentire il lettore in difetto nei confronti delle conoscenze di queste due donne.

Quando si ha difficoltà a terminare girare l’ultima pagina di un romanzo, allora si ha la certezza che quella storia è entrata nel cuore del lettore.

Non abbiamo un metodo di valutazione a stelline, come fanno molti altri blog, ma queste scrittrici meriterebbero il pieno con lode.

Il nostro consiglio è di non perdere l’occasione di conoscere i loro lavori.

Recensione a cura di Laura Bellini e Dylan Berro


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