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Recensione a: “La vendetta di Dio” di Cristian Rossi, Butterfly edizioni

Creato il 13 marzo 2014 da Soleeluna

imagesCittà del Vaticano, Padre Gabriel attende, insieme agli altri sacerdoti, la morte del papa. In quegli attimi in cui la vita del Pontefice si fa sempre più flebile, il nostro protagonista ricorda il suo passato. Sono gli anni della seconda guerra mondiale e Padre Gabriel è giovane e inesperto. Nonostante questo ha coraggio e forza di volontà. E’ un uomo dal cuore sensibile che farà di tutto per aiutare i bambini ebrei a salvarsi dalla furia nazista.

Si è parlato spesso di questo argomento nei romanzi. La seconda guerra mondiale ha mostrato al mondo di quanto orrore possa scaturire dal genere umano. Eppure ho trovato originale questo romanzo, perché si parla anche di campi di concentramento, ma questo giovane autore ha focalizzato la sua attenzione su altri aspetti della guerra. I villaggi e la popolazione, ciò che accadeva al di fuori dei campi di prigionia che non era meno spaventoso della deportazione.

Padre Gabriel assolve il suo compito con dignità, è un personaggio che entra nel cuore dalle prime pagine per la delicatezza dei suoi sentimenti, la paura che non teme di mostrare, le domande che si pone sulla vlontà del signore cui lui ha deciso di dedicare la vita.

E’ un romanzo diretto e crudo che non risparmia nulla, per questo tanto reale da sembrare quasi una sotria vera. Ma in fondo non lo è? Quante di queste cose sono realmente accadute in quegli anni tremendi?

Cristian ce li mostra con una capacità di linguaggio eccezionale. La ricostruzione storica è accurata, così come i personaggi inseriti nel contesto. Le loro reazioni, i vari comportamenti, niente è lasciato al caso e durante la lettura non vi sembrerà mai che uno di essi sia fuori luogo.

Molto vive anche le descrizioni degli ambienti. Il convento, le zone circostanti, vi troverete a sentirne quasi l’odore. Non è un romanzo di cose non raccontate, ve lo dico. Le esecuzioni ci vengono mostrate con minuzia di particolari, anche quelle dei bambini. Eppure, in questa visuale tanto diretta e lucida, l’autore fa trasparire una delicatezza commovente.

L’epilogo è perfetto. La giusta conclusione, scritta in maniera perfetta.

Se devo fare un appunto su questo romanzo, posso solo farlo per le varie frasi in latino che vi sono presenti. Io l’ho studiato e lo capisco, ma una nota di traduzione non ci sarebbe stata male.

Detto questo, non posso che consigliarvi di comprare questo romanzo perché è davvero uno di quei libri che non possono mancare nella vostra libreria, non solo per essere letto, ma anche come testimonianza di un periodo storico che nessuno di noi deve dimenticare.


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