Il romanzo racconta la storia di due personaggi in particolare, la giovane Fade e il dodicenne Drack, un ragazzino inquietante che la ragazza incontra per caso in un market. Cosa hanno questi due personaggi in comune? Perché Drack si ostina a seguire Jade ovunque lei vada? Chi sono, in realtà, questi due bizzarri adolescenti?
Fade, nelle prime pagine del libro, ci viene presentata in questo modo:
Tutti la conoscevano ma nessuno sapeva chi fosse veramente, viveva di espedienti, non aveva una famiglia e chissà cosa le era capitato per finire vittima di una metropoli che ingoia senza pietà le persone che non ne seguono il ritmo.Una ragazza davvero particolare, sia esteticamente parlando – soprattutto nella sua acconciatura, lei tiene molto alla singolare pettinatura dei suoi capelli e ha un look un po’ trasandato – sia nei suoi atteggiamenti. Cammina sempre con dei rollerblade, è molto scontrosa e diffidente.
Non si capisce da dove provenga e perché conduca una vita così precaria, è isolata dal resto del mondo e ruba lo stretto indispensabile per vivere.
Spesso il suo carattere risulta insopportabile, impartisce ordini e adopera un linguaggio tagliente. Drack è invece un ragazzino che Fade scontra per caso in un market. Anche lui è bizzarro, esteticamente parlando ha un look stravagante, per quanto riguarda il suo carattere è spesso gentile, solidale con Fade e molto euforico. Viene descritto come un ragazzino tenero, che apprezza molto di ciò che lo circonda, che osserva il mondo con gli occhi di un bambino.
Sicuramente il lettore può trovarlo più simpatico rispetto a Jade, si rimane però spiazzati dal suo modo di parlare e dalla sua maturità: non dimostra l’età che ha, potremmo attribuirgli cinque o sei anni in più.Un evento improvviso costringerà Fade alla fuga, e Drack si offrirà di accompagnarla nel luogo dove già lui era diretto e di offrirle vitto e alloggio.
Ma come farà questo ragazzino a pagarle tutto? Chi sono i suoi genitori? Perché vive da solo? Leggendo questo libro il lettore si pone molti interrogativi che lo sollecitano nel proseguire la lettura. Una lettura incalzante, coinvolgente.
I personaggi sono ben rappresentati e caratterizzati, sia attraverso le descrizioni che l’autrice fornisce ma soprattutto grazie ai dialoghi.
Essendo un romanzo autopubblicato, l’autore è l’unico, a meno che non faccia affidamento a dei suoi conoscenti o a un’agenzia editoriale, a correggere il suo lavoro. La supervisione di Jane appare accettabile ma non totalmente soddisfacente: il libro presenta qua e là qualche imperfezione che un buon editor avrebbe potuto correggere (qualche virgola tra soggetto e verbo, qualche accento scorretto laddove in realtà andrebbe l’apostrofo – ad esempio quando si impartiscono ordini come “va’ via”, va necessita di un apostrofo perché significherebbe “vai”, ma la “i” cade – o qualche apostrofo mancante; alcune frasi che potrebbero essere ricostruite e rese sintatticamene più limpide…). La trama è originale e ben strutturata. Il libro si legge con semplicità.
Sicuramente l’autrice , che vuole rimanere anomala (ma che noi speriamo di conoscere presto!) ha esordito bene.
Il nostro unico consiglio è quello di far affidamento a qualche conoscente che se ne intende di editing o a qualche editor esperto per il suo prossimo lavoro, affinché risulti migliore. Titolo: Le Ceneri della Fenice Autore: Jane Fade Merrick Editore: Self-publishing Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 230 Prezzo: 2,49 € (ebook) Recensione a cura di Dylan Berro e Laura Bellini